Piccola storia di uno dei prodotti più legati al costume italiano che sta per essere venduto (per la seconda volta) a una compagnia straniera.
I vestiti sempre brutti, i siparietti brillanti, i telefilm sopravvalutati: l’importante è sospendere l’incredulità, come ogni anno.
Martini, Moscow Mule, Negroni sbagliato, atmosfere d'epoca o contemporanee: quattro bar fondamentali della città che ha fatto del drink uno stile di vita.
Dal suo nuovo disco in uscita, l'ennesima conferma che moriremo adeliani altro che democristiani. Ritratto di una popstar molto pop.
Il Mediterraneo un po' Eataly, un po' haute couture, un po' Nouvelle Vague, negli ultimi film di Angelina Jolie e Luca Guadagnino.
È appena uscito in Italia George, storia per l'infanzia di una bambina transessuale. Come può essere accolto, e capito, in Italia?
Sul nuovo film di Noah Baumbach, commedia sulle velleità e sui consumi culturali, bizzarramente invertiti, di quarantenni e ventenni.
Ritratto dell’attrice più figa e famosa con il maggior numero di film di merda nel curriculum, in occasione del suo quarantesimo compleanno.
Su Qualunque cosa significhi amore, il nuovo libro di Guia Soncini. Una chiacchierata con l'autrice su tipi umani, tic della borghesia, Roma, Milano e tanto cinema.
Moretti, Sorrentino, Garrone. Voci degli e sugli italiani sentite in questi giorni sulla Croisette.
Perché parlare di gender è diventato – finalmente! – "normale", almeno in America, e perché l'Italia è terribilmente indietro.
Adulti inadeguati di fronte ai lutti genitoriali: il nuovo film di Nanni Moretti, Mia madre, un Caro diario intimo, non generazionale.
La parola chiave del marketing di Madonna Louise Ciccone è "ageism". Ovvero: chi ha detto che sono vecchia, e chi ha detto che non posso più fare quello che facevo prima?
Il "cotto e mangiato" della fantasia sessuale, il BDSM per casalinghe: Fifty Shades of Grey è romance puro, e il suo successo è nella twilightizzazione dell'erotismo e della pornografia. Piccola analisi del film più brutto della storia, che sta guadagnando centinaia di milioni di dollari.
Guida minima alle parole chiave del Festival della canzone italiana 2015: bambini grassi, Dopofestival inesistenti, le liturgie, Al Bano e Romina che sembrano usciti da Gone Girl, Carlo Conti. E tutto ciò di cui si parla in queste ore.
Una comicità local quasi da Cochi e Renato, una sceneggiatura che è pur sempre superiore alla media, l'augurio di diventare in fretta Checco Zalone: perché Italiano medio di Maccio Capatonda non è la tragedia che vi stanno raccontando.