Parole, pensieri, opere e missioni di Massimiliano Minnocci, noto al pubblico e alle autorità come il Brasiliano, mostro venuto dai social.
Uscito nel 1999 e tornato in libreria quest'anno, il romanzo di Filippo Tuena è un racconto della Resistenza come ribellione personale, come istinto di sopravvivenza che andava oltre ideologie e partiti.
La morte di Max Azzarello, datosi fuoco a New York per protestare contro «il colpo di Stato fascista organizzato da Biden e Trump», ha riacceso il dibattito sull'altra pandemia che ci ha travolto in questi anni: quella complottista.
Il suo nuovo film, appena arrivato nelle sale italiane, è una sfida a tutte le certezze americane, a tutte le sicurezze dell'Occidente.
È l'adattamento di una popolarissima saga di videogiochi, e a realizzarne l'adattamento è stato Jonathan Nolan, il fratello di Christopher. Arriva su Amazon Prime Video l'11 aprile: le aspettative sono altissime.
Gli incassi di Cortellesi hanno salvato il cinema italiano e il successo prosegue anche con l'arrivo in tv e in streaming. Ma il film rimane la prova della nostra grande passione per la retorica, il passatismo e la semplificazione.
Se non fosse stato per le scritte "Siete insetti" che hanno scatenato panico e indignazione nelle stazioni ferroviarie italiane, la serie sarebbe stata soltanto l'ennesimo, costosissimo, tentativo fallito di Netflix di costruire un franchise.
A due settimane dagli Oscar, il regista è ancora al centro delle polemiche. Il modo in cui le sue parole sono state fraintese e manipolate non riguarda solo lui, ma è un problema che tocca il modo in cui discutiamo le questioni fondamentali di questa epoca.
Con un nuovo mandato di cattura per Andrew Tate spiccato dalla polizia inglese, si è ritornati a parlare di quella parte di internet chiamata manosphere e della sua galassia più oscura, quella degli incel. Una galassia in espansione anche qui da noi, in Italia.
Sette statuette per Oppenheimer, che si conferma così il film dell'anno al termine di una cerimonia prevedibile come spesso è successo ma noiosa come capitato in poche altre occasioni.
Il ritorno ad Arrakis è la vetta della carriera di Denis Villeneuve, la prova che Hollywood è ancora capace di produrre grandissimi film che siano anche opere d'autore.
Sempre più spesso gli spettatori si lamentano del fatto che non c'è niente di bello da vedere in tv. Ma in realtà le belle serie sono sempre tante, è solo diventato molto più faticoso trovarle.
Elon Musk ha annunciato il riuscito impianto del suo primo chip cerebrale, riaccendendo una fascinazione che la letteratura e il cinema sci-fi raccontano ormai da più di un secolo.
Storia di uno dei più talentuosi, apprezzati e derisi registi della Nuova Hollywood, in occasione del ritorno in sala del film che lo ha reso uno dei maestri del cinema americano.
Un litigio su Twitter, uno scambio di persona, i meme, le minacce, la gogna e la denuncia: la guerra del rapper/influencer agli hater ha preso una piega tragicomica che rischia di minare le fondamenta del suo impero.
Il documentario scritto e diretto da Michele Rho racconta il primo ristorante al mondo gestito dai detenuti di un carcere. E dimostra che un altro modo di fare il carcere esiste.