Abbiamo incontrato la scrittrice newyorchese, che nel suo ultimo libro, Selva Oscura, ha usato se stessa come cavia.
Cosa dice l'inchiesta del Guardian e le domande da porsi. Sul ruolo del social network e sulla tenuta delle democrazie.
C'è chi dice che sono i nuovi longread, uno specchio dei tempi. Sta vincendo la complessità o l'illusione della complessità?
Per anni i liberal hanno sognato un futuro post-nazionale. Forse è stato un errore, dice il politologo di Harvard Yascha Mounk.
Chi è la scrittrice e collaboratrice del New Yorker che ruba i titoli dei suoi libri a Dostoevskij.
La stampa internazionale e i giornali italiani descrivono due elezioni diverse: per Guardian, New York Times e Le Monde è stato soprattutto un voto anti-Ue.
Una delle cose più belle e fragili che l'umanità abbia inventato: domenica si vota anche su questo.
La guerra dura da sette anni e c’è chi accusa i media di non darle spazio. Ma forse è il pubblico a non volerne sapere, un'ignoranza volontaria.
Per anni ci siamo chiesti come adattarci a questo nuovo ecosistema. Presto però potrebbe esserci un nuovo ecosistema, ancora più difficile.
Nella città che punta a diventare la nuova Londra e riesce a tenere insieme denaro, cultura e due banche centrali.
È un po’ come il tradimento: non lo sopportiamo dagli altri, ma è qualcosa che facciamo tutti.
Le Netflix dei contenuti audio nell’era dei lettori diffusi.
Che direzione deve prendere la battaglia femminista? Due proposte serie, e una meno seria.
Ovvero come un Prime Day ha cambiato il modo in cui la gente cucina.
Abbiamo intervistato il capo fact-checker Peter Canby, che dirige una squadra di 20 persone: ci ha parlato di Talese, Farrow ed ego dei giornalisti.
L'ostacolo, piuttosto, sono i costi nascosti dell'istruzione.