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Il Presidente ucraino ha fatto una battuta e ha mandato nel panico tutto il mondo

15 Febbraio 2022

«Ci è stato riferito che il 16 febbraio sarà il giorno dell’attacco. Trasformeremo questa data nel Giorno dell’Unità. Il decreto è già stato firmato. In questa giornata faremo sventolare le bandiere della nostra nazione, indosseremo coccarde blu e gialle e mostreremo al mondo intero quanto siamo uniti», con questo commento, pubblicato su Facebook, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha mandato nel panico tutta l’Europa: l’invasione russa dell’Ucraina sarebbe così vicina, dunque? In seguito a quel commento, il panico si è scatenato nelle cancellerie europee e nei mercati di tutto il mondo. Dopo il panico è venuta la rabbia, perché lo staff di Zelensky, secondo quanto riporta Intelligencer, si è affrettato prima a cancellare il commento e poi a precisare che il Presidente non diceva certo sul serio: stava scherzando.

Con questa “battuta” Zelensky ha certamente toccato un nuovo picco di imbarazzo in una gestione della crisi al confine con la Russia già di per sé disastrosa fino a questo punto. Il Presidente ucraino, di fronte alle preoccupazioni crescenti degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, non ha fatto altro che sminuire la minaccia posta da Vladimir Putin, arrivando addirittura ad accusare l’amministrazione Biden di ingigantire un problema tutto sommato non così rilevante.

Si dirà: che male c’è a fare un po’ di ironia per alleggerire la tensione delle ultime settimane. A parte il fatto che, se Zelensky avesse voluto fare battute, poteva continuare a fare il comico (il suo precedente mestiere) invece di farsi eleggere alla presidenza del suo Paese, in un momento in cui la situazione tra Russia e Ucraina rischia serissimamente di precipitare verso il conflitto armato l’uso dell’ironia è, per usare un eufemismo, sgradevole. Mentre la Russia continua ad ammassare truppe e armi sempre più vicino al confine con l’Ucraina, gli Stati Uniti hanno temporaneamente chiuso l’ambasciata a Kiev e trasferito tutto il corpo diplomatico a ovest, a L’viv, una decisione che, tra l’altro, Zelensky ha detto si sarebbe rivelata un errore. Ancora non si è capito perché il Presidente ucraino abbia citato proprio il 16 febbraio come data di un possibile attacco russo. Negli scorsi giorni, gli Stati Uniti avevano identificato proprio il 16 come una delle date di una possibile offensiva russa.

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