Intervista a Carlos Moreno, l'urbanista franco-colombiano che ha teorizzato il concetto di Human Smart City e la necessità di creare quartieri in cui tutto sia a portata di mano.
Tra i 10 posti da visitare post Covid per il New York Times c’è anche l’Italia
Non sappiamo quando potremo tornare a prendere l’aereo, ma potremmo sapere dove sarebbe meglio recarsi con il nostro primo lungo viaggio post pandemia, «passando da un iniziale e obbligato turismo interno, almeno per quest’estate, a un turismo esterno, internazionale, più avanti», ha scritto il New York Times elencando le 10 mete «più sicure» che potremmo visitare. Tra una migliore risposta al Covid-19 e le misure adottate dai governi circa la riapertura. Tra queste, di cui Lauren Sloss ha indicato data di fine lockdown, le restrizioni ancora vigenti e i possibili ostacoli che i turisti potranno incontrare c’è anche l’Italia.
La lista si apre con i Paesi che meglio hanno risposto all’emergenza Coronavirus, come Australia e Nuova Zelanda, di cui il primo ministro australiano, Scott Morrison, ha annunciato la futura creazione di una “bolla trans-Tasman”, che consentirà il viaggio tra l’Australia e la Nuova Zelanda senza che i viaggiatori subiscano la quarantena obbligatoria di 14 giorni, e promuovendo così inizialmente una sorta di «turismo interno allargato» per i cittadini. L’alleanza, oltre alla vicinanza geografica, deriva dalla gestione altrettanto riuscita di Covid-19. Seguono la Grecia, meta consigliata grazie all’azione rapida e alle restrizioni introdotte prima che qualche città potesse diventare focolaio della pandemia e che, secondo il primo ministro Kyriakos Mitsotakis potrebbe riaprirsi ai turisti in autunno, utilizzando test approfonditi e tracciabilità dei contatti; e Puerto Rico, tra i Paesi che hanno messo in atto con le restrizioni più severe (tra cui il coprifuoco notturno).
Dopo l’Islanda, il Messico, la Francia, Singapore e le Hawaii, consigliata non solo per il ridotto numero di casi e decessi, ma per l’impatto economico che ha travolto l’isola a causa dell’assenza obbligata di turismo di questi mesi e di quelli futuri, compare in ultima posizione anche l’Italia. «Pochi Paesi sono stati colpiti tanto duramente come l’Italia», scrive il New York Times, «ma mentre il Paese inizia con cautela a riaprire, i funzionari del turismo insistono sulla necessità di favorire adesso il turismo interno, preparandosi ad ampliarlo su base internazionale più avanti, anche se non sappiamo bene con quale modalità».