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Nella nuova edizione di Via col vento c’è un’avvertenza per i lettori che potrebbero offendersi
Il Telegraph deve avere ormai un pezzo della redazione dedicato solo allo scovare edizioni riviste e corrette dei classici della letteratura: dopo aver scoperto la nuova edizione dei libri di Roald Dahl aggiustata ai tempi dell’inclusività e aver raccontato della prossima pubblicazione dei romanzi di 007 ripuliti da tutte le parole razziste, sessiste e omofobe, adesso il giornale ha trovato una riedizione – realizzata da Pan Macmillan per il Regno Unito – di Via col vento arricchita da una prefazione (forse sarebbe meglio dire un’avvertenza) che spiega che «è un romanzo in alcune sue parti problematico perché romanticizza un momento terribile della nostra storia e gli orrori della schiavitù». Come scrive Emily Temple su Literary Hub, questa prefazione era probabilmente l’unica scelta a disposizione dell’editore: rimuovere e/o modificare tutti i temi, i personaggi, le scene, le frasi, le parole “controverse” – come fatto, appunto, con i romanzi di Dahl e di Fleming – nel caso di Via col vento era semplicemente impossibile perché «sono semplicemente onnipresenti».
Nella prefazione si spiega che il testo di questa nuova edizione del romanzo di Margaret Mitchell rimane fedele a quello originale «in tutto e per tutto, ed è una conseguenza del linguaggio della sua epoca e del periodo storico nel quale è stato scritto». Secondo l’editore, qualsiasi modifica apportata al testo avrebbe compromesso l’autenticità dello stesso e non sarebbe comunque stata sufficiente per adattarlo alle moderne sensibilità. Questa decisione, però, per Pan Macmillan non costituisce «un sostegno alla caratterizzazione, ai temi o al linguaggio» di Via col vento. La prefazione è seguita da un breve saggio firmato da Philippa Gregory, in cui quest’ultima spiega che il problema fondamentale del romanzo di Mitchell è che è basato su una menzogna: Via col vento difende il razzismo e il suprematismo bianco e «ci dice, convintamente, che i neri non appartengono alla stessa specie alla quale appartengono i bianchi». Pan Macmillan, però, è stata criticata per aver affidato questo saggio a Gregory, una donna bianca. «Abbiamo pensato che non sarebbe stato giusto chiedere a nessun autore o autrice appartenente a una minoranza etnica di prendersi la responsabilità di spiegare tutto questo alla maggioranza», ha spiegato l’editore.
Non è la prima volta che Via col vento finisce in mezzo a questo tipo di discussione. Nel 2020, infatti, Hbo aveva deciso di rimuovere il film di Victor Fleming del 1939, l’adattamento del romanzo di Mitchell, dal catalogo della sua piattaforma di streaming Hbo Max fino a quando non fosse stato possibile «reinserirlo con l’aggiunta di una spiegazione del contesto storico in cui è stato realizzato». Il film, poi, nel catalogo di Hbo Max ci è tornato, con l’aggiunta di una spiegazione di Jacqueline Stewart, docente di cinema all’Università di Chicago, in cui si spiegava che Via col vento il film è «non solo una grande testimonianza delle abitudini razziste della Hollywood di quegli anni, ma è anche una pietra miliare della cultura popolare che ci aiuta a comprendere le disuguaglianze che esistono ancora oggi nei media e nella società».