Il tentativo di "riattivazione" dell'ex centro sociale ha fatto esplodere, ancora una volta, la discussione su cosa siano oggi gli spazi pubblici della città, a cosa servono e a chi sono dedicati.
Venezia raddoppia i giorni in cui bisogna pagare il biglietto per entrare in città

A luglio scrivevamo che c’erano diversi modi di valutare i risultati ottenuti dal Comune di Venezia con l’introduzione del biglietto d’ingresso alla città. Da un lato, l’iniziativa non aveva avuto nessun effetto “di contenimento” dei flussi turistici. Dall’altro, aveva portato una somma notevole nelle casse del Comune in un periodo di tempo relativamente breve. L’amministrazione comunale, però, sembra convinta del successo dell’iniziativa, e infatti ha deciso che per il 2025 il biglietto d’ingresso non solo rimarrà ma raddoppierà.
Nel 2024 i giorni per i quali era necessario il biglietto per entrare a Venezia erano 29 in tutto, quasi tutti fine settimana e festivi. Nel 2025 il numero sale a 54, vale a dire tutti i fine settimana – dal venerdì alla domenica – e tutti i giorni festivi tra il 18 di aprile e il 27 luglio. Non solo aumentano i giorni in cui bisognerà pagare il biglietto, ma aumenta anche il costo dello stesso, anche se solo in una circostanza: chi non prenota il suo ingresso in città con almeno quattro giorni di anticipo, pagherà 10 euro invece di 5.
Per il resto, tutto rimane lo stesso. Il ticket dovranno pagarlo tutte le persone dai 14 anni di età in su, che dovranno avere sul telefono il Qr Code da mostrare agli incaricati del Comune durante eventuali controlli agli ingressi allestiti in punti nevralgici della città (esempio: la stazione). Chi non ha il biglietto o non mostra il codice viene multato. Esenti dall’obbligo di acquisto del biglietto, come nel 2024, sono le persone che hanno prenotato una camera d’albergo o un qualsiasi tipo di soggiorno (a loro carico c’è già la tassa di soggiorno); gli studenti, anche non residenti, iscritti all’università di Venezia; le persone che vanno in città per andare a trovare parenti residenti; e, ovviamente, i residenti.

Da "Abitare Futuro", il nuovo numero di Urbano, dieci domande a Carlo Ratti sulla prossima Mostra Internazionale di Architettura a Venezia, che più di tutte le edizioni precedenti coinvolgerà la città come fosse un’unica, enorme arena di incontro di pensieri e nuove idee.