Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
Una vita come tante arriverà a teatro
Una vita come tante è il romanzo di Hanya Yanagihara (di giorno editor in chief del T Magazine, di notte scrittrice) che ha ottenuto più successo tra il pubblico, anche in Italia, soprattutto grazie alle ottime recensioni e ai consigli su #BookTok, come vi avevamo raccontato qui. Anche la critica l’ha apprezzato, tanto che il romanzo è stato tra i candidati al Booker Prize nel 2015. Adesso, Una vita come tante diventerà una pièce teatrale: come racconta Bbc, l’adattamento del regista Ivo van Hove andrà in scena, a partire dal 30 marzo, all’Harold Pinter Theatre di Londra e segnerà il debutto dello spettacolo in lingua inglese (in precedenza van Hove lo aveva messo in scena in olandese).
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seeing a little life i might cry actually
— nat (@rachelsbaileyy) November 23, 2022
Sul Guardian, Sarah Churchwell aveva definito Una vita come tante «un’avvincente cronaca di sofferenza e sopravvivenza»: poco dopo l’inizio della storia, con protagonisti quattro ragazzi che vivono a New York per perseguire le loro carriere in ambiti diversi, infatti, Yanagihara inizia a scavare nella loro intimità, costruendo una storia di abusi, dipendenze e traumi così ricca e intensa che molti lettori l’hanno accusata di indulgere nella “pornografia del dolore”. Nello spettacolo teatrale James Norton – conosciuto soprattutto per il suo ruolo in McMafia – interpreta il misterioso protagonista Jude. Ci saranno poi Luke Thompson (Bridgerton) nel ruolo di Willem, l’amico con il sogno di diventare attore, Omari Douglas nel ruolo del pittore Jb e infine Zach Wyatt (The Witcher), che interpreta Malcolm, il ragazzo di famiglia ricca alla costante ricerca dell’approvazione di suo padre. Il regista van Hove si è detto entusiasta del suo cast: «Penso di avere con me un’ottima squadra. Mi sono preso tutto il tempo possibile per parlare con le persone, fare tante audizioni, perché questa storia è molto intensa, e credo di aver trovato un gruppo in cui ognuno può fidarsi dell’altro».

Subito dopo la vittoria dell'Akatugawa Prize, il Premio Strega giapponese, la giovane autrice Rie Qudan ha detto di essersi fatta aiutare dall'AI per scrivere il romanzo. E di essersi trovata benissimo.