Saranno due volumi, raccoglieranno 11 romanzi e usciranno l'1 aprile.
Una vita come tante arriverà a teatro
Una vita come tante è il romanzo di Hanya Yanagihara (di giorno editor in chief del T Magazine, di notte scrittrice) che ha ottenuto più successo tra il pubblico, anche in Italia, soprattutto grazie alle ottime recensioni e ai consigli su #BookTok, come vi avevamo raccontato qui. Anche la critica l’ha apprezzato, tanto che il romanzo è stato tra i candidati al Booker Prize nel 2015. Adesso, Una vita come tante diventerà una pièce teatrale: come racconta Bbc, l’adattamento del regista Ivo van Hove andrà in scena, a partire dal 30 marzo, all’Harold Pinter Theatre di Londra e segnerà il debutto dello spettacolo in lingua inglese (in precedenza van Hove lo aveva messo in scena in olandese).
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seeing a little life i might cry actually
— nat (@rachelsbaileyy) November 23, 2022
Sul Guardian, Sarah Churchwell aveva definito Una vita come tante «un’avvincente cronaca di sofferenza e sopravvivenza»: poco dopo l’inizio della storia, con protagonisti quattro ragazzi che vivono a New York per perseguire le loro carriere in ambiti diversi, infatti, Yanagihara inizia a scavare nella loro intimità, costruendo una storia di abusi, dipendenze e traumi così ricca e intensa che molti lettori l’hanno accusata di indulgere nella “pornografia del dolore”. Nello spettacolo teatrale James Norton – conosciuto soprattutto per il suo ruolo in McMafia – interpreta il misterioso protagonista Jude. Ci saranno poi Luke Thompson (Bridgerton) nel ruolo di Willem, l’amico con il sogno di diventare attore, Omari Douglas nel ruolo del pittore Jb e infine Zach Wyatt (The Witcher), che interpreta Malcolm, il ragazzo di famiglia ricca alla costante ricerca dell’approvazione di suo padre. Il regista van Hove si è detto entusiasta del suo cast: «Penso di avere con me un’ottima squadra. Mi sono preso tutto il tempo possibile per parlare con le persone, fare tante audizioni, perché questa storia è molto intensa, e credo di aver trovato un gruppo in cui ognuno può fidarsi dell’altro».

È impossibile separare il successo del film di Dario Argento da quello della sua leggendaria colonna sonora. E della band di ragazzini che, senza quasi rendersene conto, fece un disco che avrebbe stravolto la musica italiana.

Nella grande mostra a Palazzo Reale, a 100 anni dalla Biennale di Venezia che ne sancì la fama, troviamo tutto il fascino e le inquietudini degli anni '20 e '30 del secolo scorso, che si sentono ancora oggi. Ne abbiamo parlato con la curatrice Giorgina Bertolino.