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Anche quest’anno gli spagnoli si lamentano dei turisti inglesi che vanno in Spagna

21 Agosto 2023

In Spagna c’è una tradizione estiva relativamente recente eppure già radicatissima: odiare i turisti inglesi. Una tradizione alla quale il New York Times ha deciso di dedicare un lungo e bellissimo reportage. Titolo: “A Summer Rite in Spain: Coping With the British Tourist Invasion”, racconto dell’estate a Magaluf, località balneare maiorchina diventata negli anni meta vacanziera prediletta di turisti e turiste inglesi. «Un pezzo di Regno Unito sul Mediterraneo», così il giornalista David Segal racconta la città, le cui vie si sono ormai “inglesizzate”, tra «Yorkshire pudding e pub, tutto a prezzi più che accessibili». L’amore inglese per queste spiagge spagnole è sia un croce che una delizia, come tutto ciò che il turismo moderno produce: ristoratori e albergatori ringraziano, residenti e turisti non inglesi maledicono.

Il problema non riguarda soltanto Magaluf e i posti come Magaluf, ovviamente. La fama dei turisti inglesi li precede ormai in tutte le città spagnole, Barcellona e Madrid comprese: spendono poco, bevono tanto, fanno un gran macello, certe volte causano anche problemi seri e gravi. Il conto delle risse e degli incidenti stradali ormai non lo tiene quasi più nessuno, quello delle violenze sessuali invece sì e continua a salire. Il dilemma spagnolo è però lo stesso di tutti i Paesi cosiddetti “turistici”: il 10 per cento del Pil della Spagna viene dal turismo e la maggior parte dei turisti che visitano la Spagna ogni anno sono inglesi. Nel 2019 se ne registrano addirittura 18 milioni, un quarto del totale della popolazione spagnola.

Nel 2023, secondo il governo, questo record verrà superato. Anche e soprattutto grazie a posti come Magaluf e Punta Ballena, una frazione della città diventata famosa – su Instagram in particolare – come una sorta di oasi di edonismo e lassismo, in cui tutto è concesso e niente è vietato. Un esempio: a Magaluf è ormai talmente normale camminare per strada e incontrare persone senza vestiti addosso che il Comune ha affisso in diversi punti strategici della città dei cartelli che ricordano a cittadini e soprattutto turisti che «camminare in strada senza vestiti è comportamento punibile con una sanzione di 400 euro». La situazione è talmente seria che il governo regionale, nel gennaio del 2022, è stato costretto a fare di Maiorca tutta una “zona rossa” in cui è vietato organizzare feste in barca con dj e open bar, attirare i clienti nei locali mettendo donne in bikini a ballare dietro le vetrine e offrendo due drink al prezzo di uno. Per provare a farsi perdonare, diversi locali si sono riconvertiti in silent disco: si balla con le cuffie in testa e la musica nelle orecchie, senza dare fastidio a nessuno.

Ovviamente, non è bastato. Magaluf e tante altre località turistiche spagnole sono ormai piene di cartelli e murales in cui si invitano i turisti a tornare a casa. I più spazientiti consigliano a questi ultimi di provare il balconying, gioco estivo, praticato soprattutto dai turisti inglesi, che prevede il tuffarsi in piscina saltando dal balcone della propria camera d’albergo. Il sentimento anti-inglese è ormai talmente diffuso che è stato codificato anche con una parola nuova: guiri. È così che si indicano tutte le persone che vanno in Spagna e si comportano da inglesi in Spagna: bevono troppo, fanno risse, ignorano le più basilari norme della civile convivenza e del codice stradale e, soprattutto, spendono pochi soldi.

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