Hype ↓

La persona più felice della condanna di Donald Trump è Robert De Niro

31 Maggio 2024

Alle cose alle quali non avremmo mai pensato di assistere e invece le abbiamo viste succedere proprio davanti ai nostri occhi adesso c’è da aggiungere la prima condanna in sede penale di un ex Presidente degli Stati Uniti d’America. La notizia è ovunque ormai da ore, quindi non c’è bisogno di ripetere quello che già tutti sanno: 34 capi d’accusa, 34 condanne, staremo a vedere cosa succederà nel processo d’appello, scopriremo che pena comminerà il giudice. Nell’attesa, metà America si straccia le vesti e l’altra metà festeggia. Nella metà che festeggia c’è Robert De Niro, probabilmente quello che festeggia più di tutti vista l’odio di vecchissima data nei confronti dell’ex Presidente.

Intervistato sulla questione durante il red carpet del suo nuovo film, Ezra, De Niro si è tutto sommato contenuto rispetto a passate dichiarazioni (su tutte vale la pena citare quella volta in cui disse, in un’intervista concessa a Megyn Kelly, che gli sarebbe piaciuto tantissimo prendere Trump «a cazzotti in faccia», e quella volta in cui salì sul palco dei Tony Award per ricordare a The Donald di «andarsene affanculo»). «Credo che giustizia sia stata fatta. […] Questa storia non sarebbe mai dovuta arrivare fino a questo punto. Non ne voglio parlare», ha detto De Niro, prima di continuare a parlarne. «Sono arrabbiato. Devo dire qualcosa. Questo è il mio Paese e quel tizio vuole distruggerlo. Punto. È un pazzo», ha concluso De Niro, che negli ultimi giorni è ufficialmente sceso in campo ed è diventato parte della campagna elettorale di Biden.

Aspettiamo adesso la risposta di Trump, anche se forse stavolta ci toccherà aspettare un po’ più del solito perché ci immaginiamo che in questo momento sia molto preso, tra l’organizzazione della campagna elettorale per le presidenziali di novembre e gli incontri con gli avvocati che gli spiegano come fare a non andare in galera. L’ultima volta che Trump risposte a De Niro fu dopo quel caldissimo suggerimento che quest’ultimo gli diede dal palco dei Tony Award. L’ex Presidente definì l’attore come «una persona con quoziente intellettivo molto basso», deficienza cognitiva che lui attribuiva ai tanti pugni presi da De Niro dai tanti boxer con i quali aveva recitato nei tanti boxing movie fatti. Che però non sono tanti ma soltanto uno, Toro scatenato.

Articoli Suggeriti
Sinners, il mio vampiro suona il blues

Negli Stati Uniti il nuovo film di Ryan Coogler è diventato un caso: un'opera indipendente, un B movie che mescola sesso, musica, horror e vampiri, che sta incassando quanto un blockbuster.

Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia

Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Leggi anche ↓
Sinners, il mio vampiro suona il blues

Negli Stati Uniti il nuovo film di Ryan Coogler è diventato un caso: un'opera indipendente, un B movie che mescola sesso, musica, horror e vampiri, che sta incassando quanto un blockbuster.

Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia

Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Un’ossessione chiamata Franco Maria Ricci

Quando, come e perché la casa di una persona normale diventa un archivio – parziale, ma comunque abbastanza esteso – di tutto quello che ha pubblicato FMR?

Ottant’anni fa a piazzale Loreto

Le ore che precedettero quello storico 29 aprile 1945: il tragitto, la decisione, il simbolismo. Un estratto dal libro Una domenica d’aprile di Giovanni De Luna.

Il nuovo album di Kamasi Washington è la colonna sonora di un anime

Non di uno qualsiasi, però: parliamo di "Lazarus", la nuova serie di Shinichiro Watanabe, l'autore di "Cowboy Bebop".

È in lavorazione un biopic su Anthony Bourdain prodotto da A24

Si intitolerà "Tony" e a interpretare Bourdain sarà il 22enne Dominic Sessa.