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21:39 martedì 29 aprile 2025
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

C’è una mostra online con tutti i video di Tracey Emin

03 Gennaio 2022

Si chiama Tracey Emin, Video Works, 1995-2017, è visitabile sul sito della galleria Xavier Hufkens di Bruxelles ed è la prima rassegna completa dei video dell’artista britannica meglio conosciuta per le installazioni, i patchwork e i disegni. Fino al 23 gennaio sarà possibile guardare online i cortometraggi più famosi come “Why I Never Became a Dancer” (1995), un classico dell’arte contemporanea, e “How It Feels (1996) insieme a opere mai viste prima come “Niagra (1997) e “Love is a strange thing” (2000). In tutto, 15 opere che coprono oltre 30 anni della sua carriera.

Tracey Emin, “Sometimes the Dress is Worth More Than the Money” (2000), courtesy of the artist and Xavier Hufkens, Brussels

Anche se ha ormai 58 anni, Tracey Emin continua ad essere associata agli Young British Artist, il gruppo di artisti riuniti nella celebre mostra Sensation (organizzata da Charles Saatchi nel 1997 alla Royal Academy di Londra, la stessa in cui esordì Damien Hirst). In quell’occasione espose l’opera “Everyone I Have Ever Slept With 1963–1995,” una tenda all’interno della quale aveva ricamato tutti i nomi dei ragazzi/uomini con cui aveva dormito e fatto sesso. L’altra sua opera più famosa è “My Bed”, una riproduzione fedele del suo letto sfatto dopo averci passato 4 giorni di fila con tanto di preservativi usati, posacenere pieni di sigarette, bottiglie di vodka vuote, collant e altri oggetti e indumenti. Prima di molte altre, e soprattutto prima dei social, Emin ragionava sul confine oltrepassato il quale la condivisione della vita privata, delle esperienze sessuali, delle ambizioni e del corpo di una donna inizia a provocare disagio nel pubblico.

Nel 2020, in concomitanza con l’esplosione della pandemia, l’artista si è ammalata di cancro, un periodo documentato attraverso una serie di autoritratti. Come ha raccontato lei stessa qualche mese fa su Artnet, dopo aver subìto diverse operazioni è tornata nella sua città natale, Margate, per lavorare nel suo studio, che ha intenzione di trasformare in un museo.

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