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Cinque casi in cui Theresa May ha fatto discutere
Il magazine statunitense The Fader ha raccolto cinque questioni degli ultimi anni in cui il nuovo Primo ministro del Regno Unito Theresa May ha fatto parlare di sé per motivi legati alla gestione di personaggi scomodi e al rapporto con artisti, alla privacy dei cittadini britannici e alla censura dei programmi televisivi. Eccoli riportati di seguito, in ordine cronologico:
1. Nel mese di agosto del 2013 David Miranda, il compagno del giornalista statunitense Glenn Greenwald, che ha collaborato con Edward Snowden (a quest’ultimo è vietato l’accesso nel territorio britannico), è stato arrestato all’aeroporto di Heathrow, a Londra, subendo un interrogatorio di oltre 8 ore. A tal proposito May aveva commentato l’accaduto affermando che la polizia aveva agito rispettando il protocollo, e che la tesi secondo cui Miranda fosse stato detenuto senza solide basi legali era infondata.
2. L’attuale Primo ministro britannico nel 2015 è stato fortemente criticato per aver concesso all’Ofcom, l’organo che regola la comunicazione nel Regno Unito, il potere di approvare programmi televisivi prima della loro messa in onda. L’allora ministro della Cultura Sajid Javid (oggi ministro del Commercio e dell’industria), aveva definito la cosa un tentativo di «censura di Stato».
3. Theresa May era ancora segretario di Stato per gli Affari interni quando al rapper statunitense Tyler, The Creator è stato vietato di entrare nel Regno Unito, ancora l’estate scorsa. Il provvedimento sarebbe stato il frutto di alcuni testi scritti dall’artista presenti negli album Bastard (2009), e Goblin (2011), che per i censori incoraggerebbero la violenza e l’intolleranza nei confronti dell’omosessualità.
BASED ON LYRICS FROM 2009 I AM NOT ALLOWED IN THE UK FOR 3-5 YEARS ( although i was there 8 weeks ago) THAT IS WHY THE SHOWS WERE CANCELLED.
— Tyler, The Creator (@fucktyler) 26 agosto 2015
4. La May nel novembre 2015 ha tentato di far approvare un disegno di legge che tra le altre cose avrebbe tenuto traccia di un anno di ricerche web dei cittadini britannici, incluse quelle sui social media. La proposta era stata da molti ribattezzata “Snooper’s Charter” (“Costituzione dei Ficcanaso”).
5. All’inizio di quest’anno, quando Theresa May era ancora “Home Secretary”, alla cantante statunitense Azealia Banks è stato vietato l’ingresso nel territorio britannico, dopo l’accusa di aver pubblicato osservazioni razziste e omofobe online.