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Perché si parla tanto di The Creator di Gareth Edwards
The Creator è stato presentato in anteprima martedì 26 settembre al Fantastic Fest che si tiene a Austin. Ad appena 24 ore dalla prima, del nuovo film di Gareth Edwards – in curriculum ha Star Wars: Rogue One, Godzilla e l’indie Monsters – sta già facendo parlare di sé. Si tratta di un film fantascientifico come non se ne vedevano da anni, ha fatto notare Nicholas Barber della Bbc: finalmente una sceneggiatura originale, niente adattamenti da serie tv, fumetti o videogiochi. Non mancano, però, i rimandi ad altre opere di fantascienza: Terminator, Blade Runner e Star Wars sono solo i più evidenti.
La storia del film è ambientata durante una guerra che devasta un mondo in cui il confine tra esistenza umana e vita artificiale va erodendosi, una distopia in cui gli umani hanno affidato i sistemi di difesa a dei robot avanzatissimi dotati di intelligenza artificiale. La situazione ovviamente degenera e le macchine diventano senzienti e pretendono indipendenza, arrivando ad architettare attacchi nucleari. Il governo americano dichiara quindi una guerra alle macchine che vivono in New Asia: è la Terza guerra mondiale. Il destino dell’umanità verrà affidato all’agente speciale, interpretato da John David Washington (Tenet, BlacKkKlansman) che, inviato in missione in New Asia, dovrà affrontare lo scontro finale con Nirmata, la misteriosa mente dietro alle armi più potenti delle AI.
Secondo Barber non manca niente: l’escapismo, le pistole laser, le scorribande, gli effetti speciali, i momenti eroici. The Hollywood Reporter concorda, tant’è che definisce The Creator «un action thriller post apocalittico», che esplora vantaggi e perversioni della tecnologia per parlare di umanità. Viene anche descritto come un film dal quale è impossibile distogliere lo sguardo, sia per il sound design “fragoroso” (soprattutto quando si tratta di far sentire il rombo dei motori delle astronavi) sia per la scenografia che ritrae affascinanti città futuristiche. Anche Peter Bradshaw del Guardian è rimasto impressionato da The Creator, definendolo «immenso ed esaltante». Ovviamente, ci sono anche recensioni negative: Charles Pulliam-Moore di The Verge riconosce la bellezza delle immagini del film ma ne critica la sceneggiatura derivativa, opinione condivisa anche da Peter Debruge di Variety – «Un film che fatica a rimanere all’altezza della sua stessa premessa» – e da Mark Jenkins del Washington Post, che ne ha criticato anche lo l’incerta caratterizzazione dei personaggi.