L'economia dell'attenzione non lascia scampo: Demna da Gucci è la notizia della settimana, arrendetevi, è inutile che proviate a cercare altro nei vostri feed.
Le recensioni della seconda stagione di The Bear dicono che è molto più bella della prima
Stando alle prime recensioni dei critici americani, la seconda stagione di The Bear è riuscita nella difficilissima impresa di superare la prima: attualmente Rotten Tomatoes riporta il punteggio più alto possibile, il 100 per cento di gradimento, calcolato sulle sette recensioni fin qui pubblicate. Tra queste ce ne sono quattro scritte da quelli che il sito considera Top Critic: Alan Sepinwall di Rolling Stone, Bill Goodykoontz dell’Arizona Republic, Ben Travers di IndieWire e Alison Herman di Variety (a queste si aggiungerà senza dubbio, a breve, anche l’entusiastica recensione scritta da Judy Berman sul Time). Cresce dunque l’attesa, già altissima, per una delle serie più amate degli ultimi anni: il pubblico americano potrà vederla tra poco, a partire dal 22 giugno su Hulu, mentre in Italia dovremo aspettare ancora un po’, fino al 16 agosto, giorno in cui la serie sarà disponibile su Disney+. Se volete vedere i trailer usciti finora e scoprire qualche anticipazione sulla trama della seconda stagione, ne avevamo scritto qui, qui e qui.
La recensione di Sepinwall può essere riassunta tutta in una domanda che il critico si pone all’inizio del suo pezzo, quando racconta le emozioni che ha provato guardando la premiere della nuova stagione di The Bear: «Com’è possibile che io mi senta così allegro, persino rilassato, guardando uno degli show più stressanti della televisione contemporanea?», si chiede Sepinwall. Che nel resto della sua recensione prova a rispondere a questa domanda, elogiando la capacità di The Bear di alternare e mescolare il registro drammatico e quello comico, lo stress e il relax. Secondo Alison Herman di Variety, invece, il pregio maggiore del nuovo The Bear sta nell’aver imparato la lezione e nello sforzo di non ripetere gli errori commessi nella prima stagione. Secondo la critica, nei primi otto episodi della serie c’era una certa tendenza alla ripetizione delle situazioni all’eccesso di sentimentalismo. La seconda stagione, pur non riuscendo a eliminare del tutto quei difetti, li limita moltissimo, scrive Herman.
Su IndieWire, Ben Travers spiega perché ha definito questa nuova stagione di The Bear «una seconda portata persino più ricca della prima». Perché la serie riesce ad approfondire i temi trattati nella prima stagione e ad aggiungerne di nuovi, «con sicurezza, razionalità e gentilezza». Infine, l’opinione di Bill Goodykoontz dell’Arizona Republic, che si limita, per sua stessa ammissione, a ribadire l’ovvio: «The Bear è senza dubbio una delle più belle serie tv di questo momento».