Lucky Red, distributore italiano del film, ha deciso di riportarlo in sala in occasione della Festa della Liberazione.
È morto Terry Hall, il cantante degli Specials
È morto a 63 anni, dopo una breve malattia, Terry Hall, noto soprattutto per essere stato cantante, compositore e autore degli Specials e dei Fun Boy Three (e poi dei Colourfield, di Terry, Blair & Anouchka e dei Vegas). «È con grande tristezza che vi diamo la notizia della morte di Terry, nostro meraviglioso amico, fratello e uno dei più brillanti cantanti, compositori e autori che questo Paese abbia mai prodotto», si legge oggi sul profilo Twitter della band. «Terry era un marito e padre stupendo, un’anima tra le più gentili, divertenti e sincere. La sua musica e le sue esibizioni racchiudevano l’essenza stessa della vita… La gioia, il dolore, l’umorismo, la lotta per la giustizia ma soprattutto l’amore», prosegue il messaggio, che si chiude con un invito a rispettare la richiesta di riservatezza fatta dalla famiglia di Hall.
Tra gli omaggi, i ricordi e gli addii di queste ora c’è anche quello personale di Neville Staple, compagno di Hall sia negli Specials che nei Fun Boy Three: «Sapevamo che non stava bene ma non avevamo capito quanto fosse grave la situazione. Avevamo appena concordato delle cose per il 2023. Per me è un durissimo colpo, immagino quanto debba essere difficile tutto quanto per la moglie e la famiglia di Terry». Hall si unì agli Specials – che all’epoca si chiamavano ancora Automatics – nel 1977, poco dopo la fondazione della band a Coventry. Poco dopo fu deciso il cambio di nome: da Automatics a Special AKA, conosciuti poi da tutti come gli Specials. Joe Strummer si appassionò alla loro musica e li scelse per aprire i concerti dei Clash: divennero così una delle band più note d’Inghilterra, aiutati anche dal Dj di Bbc radio 1 John Peel, che mandava spesso in rotazione le loro canzoni. Dopo il primo singolo “Gangsters”, che raggiunse il sesto posto nella classifica inglese, il successo arrivò nel 1981 con “Ghost Town”, inno e racconto dell’Inghilterra del degrado urbano, della disoccupazione e della gioventù bruciata. Nell’estate del 1981 le canzoni degli Specials divennero la colonna sonora delle rivolte dei giovani neri inglesi, che scesero in strada per protestare contro il razzismo e la violenza della polizia. Per tre settimane “Ghost Town” rimase in cima alla classifica, e poi nella Top 40 per altre dieci.
It is with great sadness that we announce the passing, following a brief illness, of Terry, our beautiful friend, brother and one of the most brilliant singers, songwriters and lyricists this country has ever produced. (1/4) pic.twitter.com/qJHsI1oTwp
— The Specials (@thespecials) December 19, 2022
La musica e i testi di Hall erano conseguenza della sua storia personale. Era nato il 19 marzo del 1959 a Coventry, in una famiglia di operai metalmeccanici. Era un ragazzino talentuosissimo sia nello sport che negli studi: la squadra del West Bromwich Albion lo notò e gli propose un provino per entrare nelle giovanili, ma Terry dovette rifiutare perché la sua famiglia non poteva permettersi di accompagnarlo ogni volta fino al campo d’allenamento. Una cosa simile successe con la scuola: aveva ottimi voti, i suoi insegnanti lo aiutarono a trovare un posto in una prestigiosa scuola locale ma la sua famiglia rifiutò perché «all’improvviso avrebbero dovuto comprarmi libri e divise scolastiche. […] Io fino a quel momento a scuola ci andavo con la mia divisa da calcio».
All’età di 12 anni fu rapito da uno dei suoi professori, portato in Francia e lasciato alla mercé di una rete di pedofili. Raccontò la cosa nei versi di in una canzone, “Well Fancy”: «On school trips to France / Well fancy that / You had a good time / Turned sex into crime». Traumatizzato dall’accaduto, a 13 anni gli fu prescritta una cura a base di Valium. A 14 anni abbandonò la scuola, cominciò a bere e iniziò ad ascoltare la musica che poi sarebbe diventata la sua musica, quel misto di ska, punk e new wave. «Adesso posso riderne, ma fu in quel momento qualcosa in me cambiò. Capii che certe cose non ero costretto a farle e fu in quel momento che smisi di dare ascolto a chiunque mi desse degli ordini». Il trauma però, per sua stessa ammissione, non riuscì mai a superarlo: negli anni ’90 divenne alcolizzato, nel 2004 provò a suicidarsi e, durante il ricovero seguito a questo evento, scoprì di essere affetto da disturbo bipolare, malattia che lo costringerà ad assumere psicofarmaci per il resto della sua vita. Nel corso della sua vita si spese molto per un migliore dibattito sul tema della salute mentale: «È una scelta precisa. I miei problemi sono cose che voglio condividere con gli altri».
Nonostante la sua musica e i suoi testi siano sempre stati anche una questione politica, Hall ripeteva spesso di non credere che la musica avesse il potere di cambiare le cose. «Tutto quello che ti permette di fare è dire la tua». Durante l’adolescenza, si accorse che nei circoli operai le porte dei bagni erano segnate con una striscia colorata che corrispondeva al colore della pelle delle persone che di quel bagno potevano usufruire. «Scoprire una cosa così mi lasciò scosso. Non riuscivo a farmene una ragione». È per questo che con gli Specials decise di unirsi al movimento Rock Against Racism e di partecipare a moltissimi concerti organizzati per finanziare organizzazioni che combattevano il razzismo. Fu un convinto anti-nuclearista e nel 1978 si espresse a sostegno della marcia Right to Work, una protesta contro l’immobilismo e indifferenza del governo inglese di fronte al problema della disoccupazione. In un’intervista al New York Times spiegò che «i ragazzi non possono andare dal Primo ministro e dire “Senti, non siamo disoccupati, cosa stai facendo per aiutarci?” Non esiste che una cosa del genere succeda. Quindi esprimono il loro malessere spaccando tutto».

Subito dopo la vittoria dell'Akatugawa Prize, il Premio Strega giapponese, la giovane autrice Rie Qudan ha detto di essersi fatta aiutare dall'AI per scrivere il romanzo. E di essersi trovata benissimo.