Aveva 25 anni, era un'artista, fotogiornalista e attivista. Nello stesso bombardamento è stata uccisa anche tutta la sua famiglia.
Una delle t.A.T.u si è candidata al Parlamento russo in supporto di Putin
Duo russo famosissimo a inizio anni Duemila, chi se lo dimentica il loro video di “Everything She Said”, dove interpretano una coppia lesbica, forse una delle prime che abbiamo visto in televisione. Le campagne per far censurare il video partirono troppo tardi, la canzone delle t.A.T.u era già prima nelle classifiche di tutto il mondo. Ora trentaseienne, Yulia Volkova, “la t.A.T.u. coi capelli corti” si è candidata in Parlamento. E ha deciso di schierarsi pro-Putin.
Ancora non sono chiarissime le sue proposte, dice il Calvert Journal, ma non ha perso tempo e ha già fatto uscire un video per la sua campagna (è tutto in russo) in cui, indossando una grossa croce di diamanti, elenca i vari problemi della Russia: le infrastrutture, i pochi posti di lavoro, la corruzione del governo, senza però spiegare come intende risolverli. Nel video Volkova ha ripetuto varie volte di voler «cambiare l’atteggiamento di chi ha il potere nei confronti dei cittadini» e di volere affrontare l’opposizione di Putin, usando come slogan un riferimento alla canzone delle t.A.T.u. che faceva «They are not gonna get us», loro non ci prenderanno.
Dopo questa uscita, è stata accusata dall’analista politico Alexander Kynev di cercare di «trasformare le elezioni politiche in un carnevale», distogliendo l’attenzione da problemi come l’imprigionamento dell’oppositore Alexei Navalny, «invece di affrontare temi come la soppressione e ingiustizia delle regole delle elezioni, dai quali sono esclusi veri candidati, i cittadini sono invitati a parlare di quanto i video dei candidati siano ridicoli». In un’intervista Volkova ha ammesso «di non essere stata una politica in passato, ma come sappiamo, non si nasce politici, lo si diventa».