Hype ↓

Tarantino ha pubblicato un’intervista inedita a John Milius che ha fatto a 20 anni

15 Aprile 2020

«L’ultimo film che aveva realizzato in quel momento era Conan il Barbaro. Ho chiamato la sua assistente, spacciandomi per uno scrittore e dicendo che stavo lavorando a un libro su di lui, John Milius. Così ci siamo incontrati», due volte. Una nel parcheggio della Paramount, e la seconda sul set del film Fratelli nella notte, che Milius ha prodotto nell’83. È quanto ha scritto Quentin Tarantino nell’introduzione all’intervista realizzata al regista di Un mercoledì da leoni Alba rossa nel 1982, quando lui aveva 20 anni e consumava pellicole su pellicole, film di Ringo Lam, di Carpenter e polizieschi di Hong Kong, con il sogno di entrare nel mondo del cinema. Il testo è appena stato pubblicato sul sito del New Beverly Cinema di Los Angeles, dal 2007 di proprietà di Tarantino.

Nell’introduzione, in cui spiega che «questa è solo una parte dell’intervista. La seconda la trascriverò poi», il regista aggiunge che nel 1985, «prima degli Academy Awards, sono stato invitato a caccia di anatre da Milius, Steven Spielberg e Robert Zemeckis. John e io ci siamo seduti sul prato, sorseggiando whisky da una fiaschetta, parlando di film e riprendendo la conversazione dell’intervista di due anni prima. Non ci importava delle anatre, in realtà volevamo solo parlare di film». Segue l’intervista vera e propria, in cui i due discutono circa il soprannome di Milius, “Mr. Macho”, che gli era stato dato in riferimento al corpus di opere che, secondo quanto scrisse il critico Leonard Maltin, sarebbero popolate solo da personaggi forzuti con la passione per le armi. «Ma io in realtà sono un vero romantico, proprio senza speranza», risponde il regista.

Ed è a proposito delle scene romantiche di Milius che Tarantino non risparmia critiche, con riferimento al biopic Dillinger: «Sembrava che tu non ci avessi messo davvero il cuore nel girarle», e Milius risponde: «È molto importante se le persone riescono ad essere leali tra di loro, ed è questo il romanticismo di cui sto parlando io», tanto che il regista di Pulp Fiction deciderà di inserire proprio questa frase nel monologo che recita John Travolta-Vincent Vega allo specchio, quando cerca di convincersi ad essere leale con Marcellus e a non approfittare di Mia. E poi i confronti sulle pellicole di Milius, sulla scrittura di Apocalypse Now diretto da Francis Ford Coppola, su Conan il Barbaro e Hardcore, con quei discorsi che avrebbero ripreso tempo dopo sui prati, quando di anatre non ne avrebbero presa nemmeno una.

Leggi anche ↓
Presto potremmo vivere in un mondo senza tupperware perché Tupperware sta fallendo

Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Elly Schlein, una millennial che piace ai boomer

La bolla lib-dem le si è schierata contro, ma lei ha vinto lo stesso anche grazie all'inaspettato sostegno degli over 70.

Così parlò Elly Schlein

Idee politiche, passioni culturali e incontri importanti: cosa diceva la neo eletta segretaria del Pd in un'intervista a Rivista Studio del 2020.