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Sufjan Stevens ha pubblicato una raccolta di saggi brevi
Il 6 ottobre uscirà il nuovo disco di Sufjan Stevens, Javelin. Assieme all’album, Stevens ha deciso di pubblicare anche una raccolta di saggi brevi che si possono leggere su AnOther Magazine. Come scrive James Greig su Dazed, i saggi di Stevens parlano delle stesse cose di cui parlano le sue canzoni: religione e Dio, malattia fisica e sofferenza emotiva, amore romantico. Sono saggi densi e poetici, spiega Greig, commoventi soprattutto se si pensa al fatto che Stevens è rimasto paralizzato nella parte inferiore del corpo a causa di una rara malattia neurologica, la sindrome di Guillain-Barré, per la quale si sta curando da settimane e dalle quale i medici hanno detto dovrebbe guarire. L’artista racconta il dolore fisico, psicologico, personale senza però precipitare nella disperazione. Anzi, la bellezza dei saggi, conclude Greig, sta proprio nel fatto che Stevens racconta la sua ricerca di trascendenza, di redenzione, di senso (ri)cominciata in seguito alla diagnosi.
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Il profondo rapporto di Stevens con la letteratura è sempre stato evidente nei testi delle sue canzoni, simili a brevissimi racconti capaci di creare un mondo a se stante e una narrativa autoconclusiva. Non a caso, i suoi album sono spesso stati descritti come romanzi musicati e anche lui ha in diverse occasioni confermato l’intento narrativo alla base di tutte le sue opere. Javelin, tra l’altro, non è neanche la prima occasione nella quale Stevens si cimenta con il saggio breve: tre anni fa, per esempio, ne aveva scritto un altro per festeggiare il Loving Day, l’anniversario con il quale si ricorda la sentenza della Corte suprema americana – Loving v. Virginia – che aveva portato alla cancellazione di tutte le leggi contro il matrimonio interrazziale negli Stati Uniti. Per chi volesse, lo si può leggere qui. Su Instagram Stevens ha anche pubblicato una mail ricevuta dalla redazione del New Yorker, risposta a un racconto che lui aveva proposto alla rivista: hai scritto un buon racconto ma il finale non va bene perché è veramente implausibile, però continua a mandarci racconti perché sei bravo a scrivere, si legge.
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Se invece vi interessa approfondire i gusti letterari di Stevens, potete dare un’occhiata a una lista di consigli che ha pubblicato nel 2021 su Far Out Magazine: una lista piuttosto variegata, undici titoli che comprendono la Bibbia, Lydia Davis, Joan Didion, Truman Capote e Patricia Highsmith.