Se tutto andrà secondo i piani, DolphinGemma ci aiuterà finalmente a capire cosa dicono e a comunicare con loro.
Perché Starfield è uno dei videogiochi più attesi di sempre
Il 6 settembre uscirà uno dei videogiochi più chiacchierati degli ultimi anni. Si intitola Starfield e se ne parla da prima ancora che questo titolo diventasse ufficiale: era il 2018, infatti, quando la software house Bethesda – quella di Elder Scrolls e Fallout, solo per citarne due tra le più popolari e amate – annunciava di aver cominciato a lavorare su «un nuovo universo», la sua prima nuova saga da venticinque anni a questa parte. Nei tre anni passati dall’annuncio di Starfield alla sua uscita, le aspettative sono diventate enormi. Bethesda ha promesso ai giocatori un’esperienza videoludica senza precedenti: un open world immenso, la possibilità di esplorare liberamente un universo composto da mille pianeti, una sfida di game design che nessuno ha avuto il coraggio di affrontare dai tempi del fiasco di No Man’s Sky.
L’attesa attorno a Starfield non è solo quella di chi ci giocherà ma anche e soprattutto di chi il gioco lo ha prodotto. Vale a dire Microsoft, che dal 2020 a oggi ha speso 69 miliardi di dollari – per acquistare prima ZeniMax Media, la parent company di Bethesda, e poi Activision Blizzard – nel tentativo di tornare rilevante nel settore videoludico. Per il momento, la strategia di Microsoft non si è rilevata la più azzeccata. L’acquisizione di Activision Blizzard è ancora in forse, tutto dipenderà dalla decisione dell’antitrust americano. Per quanto riguarda Bethesda, il primo gioco prodotto in esclusiva per Xbox, Redfall, uscito lo scorso maggio, è stato un fiasco. Nel frattempo, la concorrenza è andata avanti, di successo in successo: nel catalogo PlayStation 5 è arrivato Final Fantasy XVI e in quello Nintendo Zelda: Tears of the Kingdom. Il gioco più importante uscito negli ultimi mesi, Baldur’s Gate 3, è già disponibile per la console Sony. Una versione Xbox arriverà, prima o poi, nel corso del 2023.
Microsoft, insomma, ha urgenza di recuperare il terreno perso in questi anni. Bethesda e Starfield, quindi, devono mantenere le promesse e rispettare le aspettative. Un fallimento potrebbe costringere Microsoft a ripensare tutta la sua strategia per il settore dei videogiochi: al momento Game Pass, il servizio di abbonamento simil-Netflix che permette agli iscritti di avere accesso a decine di giochi pagando tra i dieci e i diciassette dollari al mese, conta più di venticinque milioni di iscritti. Sono tanti, certo, ma non abbastanza per giustificare un investimento nel settore di 69 miliardi di dollari. Una responsabilità, questa, che adesso ricade sulle spalle di Bethesda e di Starfield.