L’ingrediente segreto è l’oleo saccharum, fatto di scorze di limoni e zucchero, popolare tra i baristi di metà ‘800, quando il limone era ancora un frutto stagionale. Da mischiare insieme al gin, il bitter bianco e il bitter alla lavanda.
- Il Monkey See Monkey Do di Genuine Liquorette a Londra
Nasce dalla combinazione del piccante della tequila “Plata” accostato al gusto fruttato di due tipi di liquore alla banana: il Briottet Crème de Banane proveniente dalla Costa Rica e la versione olandese Pisang Ambon, con essenza di erbe.- Lo Chevalier Spritz di Bon Temps a Los Angeles
Birra belga all’aroma di fragola e succo di arance “cara cara” sono le compagne ideali per l’Aperol secondo una brasserie francese ospitata in un ex magazzino di ketchup nel centro di LA.- Il Sekt Spritz del Superkhana International a Chicago
Il menu per gli spritz di un ristorante indiano sceglie un liquore italiano alternativo, il Contratto Aperitiff: una via di mezzo tra il dolce Aperol e l’amaro Campari.- L’Aloe Spritz della Q House a Denver
Come suggerito dal nome, a Denver usano il liquore di Aloe. Il motivo? Il bilanciamento dei sapori: dal melone all’anguria, passando per la menta. E il sapore rinfrescante, specie se abbinato a un London dry gin.- Il Blushing Lady dell’Acre Eatery a Sydney
Vermouth, prosecco e soda. Si può usare anche la San Pellegrino. Ma il “fatto in casa” è consigliato nel ristorante australiano gestito dalla non profit che porta i prodotti “dalla fattoria alla tavola”.