Lorenzo Cibrario, un giornalista musicale italiano che vive in Gran Bretagna, ha trascorso otto mesi a raccogliere immagini della scena disco italiana degli anni Settanta e Ottanta: il risultato è una collezione, intitolata Spaghetti Disco, che è stata esposta nelle scorse settimane alla Red Gallery di Londra, che sta organizzando una serie di esposizioni dedicate alla storia delle sottoculture europee.
«Col termine “Spaghetti Disco” normalmente s’intende un tipo specifico di musica fatta prima in Italia, e poi in Europa, più o meno tra i primi anni Settanta e la metà degli anni Ottanta. All’inizio la si chiamava “Disco Italiana,” un sound caratterizzato dall’uso di sintentizzatori, drum machine e vocoder, con una predilezione molto italiana per melodie orecchiabili. La parola “spaghetti” era utilizzata all’estero per definire questo nostro genere musicale: roba semplice, che però ha funzionato, credo anche per il buon marketing».
Il lavoro di raccolta e cura di queste immagini fatta da Cibrario si espanderà e diventerà presto un libro.