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Tutto (o quasi) quello che è successo a Studio in Triennale

Per chi però non fosse riuscito a passare, abbiamo messo a punto alcuni brevi recap su quello che ci siamo detti. Divisi per macro-temi: sport, intrattenimento, moda e arte, politica, media&tecnologia.

29 Novembre 2014

Circa tremila persone hanno assistito a Studio in Triennale, la tre giorni di incontri, dibattiti e intrattenimento che abbiamo organizzato tra il venerdì 21 e domenica 23 novembre alla Triennale di Milano (più due serate all’hotel Straf). Per chi però non fosse riuscito a passare, abbiamo messo a punto alcuni brevi recap su quello che ci siamo detti. Per una questione di fruibilità, anziché farvi un riassunto di ogni singolo panel (tra presentazioni e tavole rotonde, ne abbiamo organizzato dieci, per un totale di quindici ore d’incontri, con trenta ospiti), abbiamo optato per dei riassunti tematici: sport, intrattenimento, moda e arte, politica, media&tecnologia. Buona lettura.

Sport: Per rifare la serie A

Simon Kuper (Financial Times) ha intervistato il presidente della Juventus Andrea Agnelli. Le dichiarazioni di quest’ultimo su Moggi sono state riprese da molti media. Però hanno anche parlato del futuro della serie A, e dei modelli a cui ispirarsi per rilanciarla.

Intrattenimento: raccontare la realtà e vivere di racconti.

Perché ci piacciono così tanto le storie vere, in Tv, al cinema e nei libri? Insomma, perché la forma di narrazione del momento non è la fiction pura, e neppure il racconto asettico, bensì il romanzo non-fiction? Ne abbiamo parlato con Aldo Grasso, il critico televisivo del Corriere della Sera, con il produttore Lorenzo Mieli (fondatore della società Wildeside), con lo scrittore Cristiano de Majo (il cui ultimo libro, Guarigione, è infatti un quasi-romanzo nonfiction), con l’editor Mondadori Francesco Anzelmo e con Niccolò Contessa, cantautore meglio noto come “I Cani”. Poi, posto che raccontare storie è da sempre una delle attività più ambite, come se la passa oggi chi ha deciso di farne un mestiere? Sul tema si sono confrontati, con aneddoti personali e racconti autoironici, Stefania Carini, Francesco Mandelli, Fabio Guarnaccia, Michele Masneri, con Pierluigi Pardo in collegamento.

Moda e Arte: Beatrice Trussardi e Anja Aronowsky Cronberg

Come raccontare la moda con intelligenza e del come promuovere l’arte contemporanea coinvolgendo un vasto pubblico e partendo l’esperienza della moda. Siamo partiti dalla testimonianza di due donne: da un lato Beatrice Trussardi, presidente dell’omonima Fondazione, che è stata intervistata da Alessandra Galloni (responsabile per l’Italia ed Europa meridionale della Reuters); dall’altro Anja Aronowsky Cronberg, fondatrice e direttrice di Vestoj, la prestigiosa rivista di moda patrocinata dal London Fashion College.

Politica: essere europei, essere italiani.

Perché l’Europa è un tema che non riesce ad appassionarci, anche se a conti fatti la nascita dell’Unione europea è un evento storico di enorme portata, paragonabile alla fine dell’Apertheid o alle battaglie per i diritti civili? Se lo sono chiesto lo scrittore Giuliano da Empoli, il direttore di IL Christian Rocca e il giornalista del Financial Times Simon Kuper. E, venendo all’Italia, perché il dibattito politico nel nostro paese, sembra tutto incentrato sul tema se Matteo Renzi è o non è “di sinistra”? Sul tema si sono confrontati i deputati Pd Anna Ascani e Andrea Romano, con il giornalista Francesco Cundari.

Media e tecnologia: innovare la società, innovare i giornali

Big Data, istruzione, sostenibilità economica dei giornali nell’era di Internet, riportare gli umani al centro delle evoluzioni tecnologiche: come c’era da aspettarsi per un media come Studio, gli incontri dedicati a questa categoria di temi sono stati moltissimi. Con ospiti che andavano da Gianni Riotta a Luigi Migliaccio di Ericsson, da Luca Sofri a Lousa Heinrich (fondatrice della società di consulenza Superhumans), passando per Daniele Bellasio (Sole24Ore), Anna Ascani (Pd), Beniamino Pagliaro (Goodmorning Italia) e Thomas Smolders, il ventiduenne che ha partecipato alla fondazione di Blendle, “l’iTunes dei giornali”.

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