L'economia dell'attenzione non lascia scampo: Demna da Gucci è la notizia della settimana, arrendetevi, è inutile che proviate a cercare altro nei vostri feed.
C’è un enorme problema di smaltimento delle sigarette elettroniche usa e getta
Se i numeri inglesi sono indicativi di una tendenza mondiale, forse bisogna iniziare a preoccuparsi che il mondo finisca schiacciato sotto il peso di miliardi di sigarette elettroniche usa e getta non smaltite o smaltite male. Stando a quanto scrive Ella Hambly su Bbc – citando uno studio commissionato da Material Focus, non profit che si occupa di sensibilizzazione sul tema del riciclo dei rifiuti – solo nel Regno Unito si gettano cinque milioni di sigarette elettroniche usa e getta alla settimana. Un numero quadruplicato in appena un anno, cinque milioni di pezzi di plastica, di fili di rame e di batterie al litio che solo nel 17 percento dei casi vengono correttamente smaltiti e riciclati.
Un sondaggio pubblicato da Truth Initiative, organizzazione che si occupa di spiegare i danni per l’ambiente e i rischi per la salute posti da sigarette elettroniche e non, dal tabagismo e dal vaping, il 15 dicembre dello scorso anno aveva già fatto capire la gravità del problema: le disposable e-cigarette sono sempre più diffuse tra i giovani – soprattutto nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni – che però non hanno idea di cosa fare quando si tratta di riciclarle. Una sigaretta elettronica usa e getta dura per circa 600 “tiri”, dopodiché andrebbe gettata in appositi contenitori fatti in parte con un minerale chiamato vermiculite, indispensabile per evitare che il litio contenuto nelle batterie causi incendi. Cosa che succede abbastanza spesso: la responsabile di un’azienda specializzata nel riciclo di questo tipo di rifiuti ha riferito a Ben King di Bbc che le batterie al litio provocano almeno un incendio al giorno all’interno dei centri di smaltimento.
Viene da preoccuparsi al pensiero che più della metà dei fumatori di sigarette elettroniche le getta poi nel bidone del secco. Big Vape, nomignolo con il quale sono ormai state ribattezzate le grandi aziende del settore, ha spiegato che la colpa non è la loro ma della lacunosa regolamentazione, in Inghilterra come in quasi tutti gli altri Paesi del mondo. Le sigarette elettroniche, usa e getta e non, sono oggetti difficili da riciclare e richiedono appositi punti di raccolta e stabilimenti di riciclo esclusivamente dedicati. Ma nella maggior parte dei Paesi, gli obblighi di legge in questo senso sono pochi e poco rispettati: in Inghilterra, per esempio, la legge impone che siano i venditori a fornire questo servizio, farsi restituire le sigarette esauste o rotte e provvedere al riciclo. Ma è un servizio costoso per il quale pochissimi si sono attrezzati. In Italia, invece, le sigarette elettroniche vanno raccolte separatamente e consegnate alle isole ecologiche del Comune che dovrebbero disporre di spazi e contenitori dedicati a questo tipo di rifiuto. Che speriamo ci siano già o arrivino presto: con il litio contenuto in cinque milioni di sigarette elettroniche, per esempio, si possono costruire batterie per cinquemila macchine elettriche.