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Gli Arcade Fire hanno annunciato l’uscita del loro nuovo album, Pink Elephant L'hanno comunicato sulla piattaforma creata apposta per il loro fandom.
Dall’11 aprile Normal People torna su RaiPlay Finalmente potremo riguardare la serie tratta dal romanzo di Sally Rooney che ha lanciato la carriera di Paul Mescal.
Trump ha davvero detto che, dopo aver imposto i dazi, tutti i Paesi del mondo gli stanno «leccando il culo» Dichiarazione fatta davanti all'estasiata platea della National Republican Congressional Committee di Washington.
Sulla lapide di David Lynch c’è l’epitaffio più lynchiano che si può immaginare Ma, per un volta, il regista ci ha lasciato una spiegazione chiarissima del suo significato.
Alla prossima Mostra del cinema di Venezia, Werner Herzog verrà premiato con il Leone d’oro alla carriera «Questa la considero una medaglia», ha detto il regista, che ne ha approfittato anche per ricordare a tutti i numerosi nuovi progetti ai quali sta lavorando.
Si è scoperto che la foto del finale di Shining è una foto vera A distanza di 45 anni dall'uscita del film, due ricercatori hanno trovato l'immagine che ispirò Kubrick per il finale.
In Spagna c’è stata la più grande manifestazione per il diritto alla casa di sempre Hanno partecipato i cittadini di 40 città, 150 mila solo a Madrid: chiedono tutti «la fine del racket degli affitti».
Quali sono i sei romanzi candidati al Booker Prize 2025 C’è anche l’italiano Vincenzo Latronico con Le perfezioni.

Shia LaBeouf è l’influencer degli influencer

05 Settembre 2017

Interessante quasi quanto lo stile di Shia LaBeouf è la storia (raccontata da The Cut) di Bobby Whigham, direttore creativo di Philadelphia che allo street style dell’attore californiano ha dedicato Shia’s Outfits, un profilo Instagram che vanta, a oggi, 14 mila follower tra i quali spiccano fashion reporter del New York Times, editor di GQ e Vogue, stilisti famosi. Come succede spesso con le cose che funzionano, tutto è cominciato per gioco: «I miei amici mi prendevano per il culo perché adoravo indossare le Crocs», racconta Whigham, «per difendermi ho rivelato loro che anche LaBeouf le indossava spesso». Notando la passione con cui si era difeso e la debolezza della sua argomentazione (è così semplice la moda? Se un vip indossa una cosa orribile questa diventa immediatamente figa? Bisogna ammetterlo: spesso è proprio così) i suoi amici iniziarono a tempestarlo di immagini di LaBeouf. Lui le salvava tutte avidamente, finché poi gli è venuta l’idea di creare un Instagram dedicato: «Non vedevo l’ora di seguirlo».

#shiasoutfits #shialebeouf

Un post condiviso da Shia’s Outfits (@shiasoutfits) in data:

Dopo 2 giorni il profilo creato da Whigham aveva già 3000 follower. In effetti bisogna ammettere che lo stile di LaBeouf è abbastanza originale e riconoscibile: sportivo, virile, a volte fintamente sciatto e trasandato, e in certi casi (quando indossa dei leggings  metallizzati rosa, ad esempio) estremamente buffo, forse anche per via dell’espressione seria, sexy e assorta che mantiene invariata per tutte le foto della collezione (a oggi 195). Di sicuro è molto più facile capire quando LaBeouf sia cool scorrendo questo profilo piuttosto che guardando i film in cui recita (con alcune eccezioni, certo, come Nynphomaniac).

Il suo modo di vestire scazzato e sempre domenicale, sommato ai tatuaggi sulle gambe, lo trasforma nel fidanzato ideale, nonché in un esempio di stile per ragazzi e uomini che vogliano mostrarsi al passo coi tempi mantenendo intatta la loro virilità (anche con dei leggings fucsia a fasciargli le gambe, sì), in un momento storico in cui la moda diventa sempre più genderless. Ma cos’è che permette a LeBouf di meritarsi addirittura il titolo di “Dio della moda” e risultare così attraente indossando capi che sembra essersi buttato addosso a caso? La risposta la dà David Vandewal, stilista che lavora con Elle e altri importanti magazine di moda. «Il fatto è che si tratta di una risposta davvero genuina allo street style», spiega Vandewal. «Siamo tutti ispirati dal suo look perché, come dicono in francese, dichiara: Je m’en fous. E cioé: non me ne frega un cazzo». Sarà vero? Non sarà vero? Che importa: il suo stile è basato su una studiata trascuratezza che ricorda la sprezzatura, il termine coniato da Baldassarre Castiglione per definire la caratteristica imprescindibile del perfetto uomo di corte.

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