L'economia dell'attenzione non lascia scampo: Demna da Gucci è la notizia della settimana, arrendetevi, è inutile che proviate a cercare altro nei vostri feed.
Sky farà una serie sugli 883
Tra le novità annunciate da Sky durante la presentazione dei palinsesti della prossima stagione c’è una serie (per il momento, si tratta ancora di un working title) intitolata Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La vera storia degli 883. La notizia è stata rilanciata anche da Sydney Sibilia, che la serie la dirigerà: con un post sul suo profilo Instagram, infatti, il regista ha scritto che «C’è un mistero irrisolto da oltre trent’anni. Stiamo provando a trovare il colpevole», pubblicando anche la prima immagine promozionale della serie: un telo bianco, uno di quelli che si usano per coprire i cadaveri su una scena del crimine, da sotto il quale spuntano due dita ammantate nel rosso del costume dell’Uomo Ragno. Per il momento non c’è ancora una data d’uscita: nell’immagine pubblicata da Sibilia si legge solo che la serie sarà prossimamente su Sky.
https://www.instagram.com/p/CgAI8Glq7iG/
Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La vera storia degli 883 sarà un biopic, un dramedy che racconterà la storia di Max Pezzali e Mauro Repetto, dalla fondazione fino allo scioglimento di una delle band che hanno segnato un’epoca della musica pop italiana. La serie andrà in onda sia su Sky che sulla piattaforma streaming NOW e sarà co-prodotta da Sky e da Groenlandia. La sceneggiatura è stata affidata, oltre che a Sibilia (sarà la prima volta che il regista di Smetto quando voglio e Lincredibile storia dell’Isola delle Rose si dedica alla tv), anche Chiara Laudani, Francesco Agostini e Giorgio Nerone. Nella sinossi ufficiale della serie si legge che «Max Pezzali e Mauro Repetto, meglio conosciuti come gli 883, contro ogni aspettativa hanno cambiato la musica italiana degli anni ’90. Gli adolescenti Max e Mauro sono degli sfigati a detta di tutti. Quando però iniziano a scrivere canzoni insieme queste diventano immediatamente delle hit, sorprendendo tutti, in primis loro stessi, e rendendoli icone che ancora oggi fanno cantare ed emozionare generazioni di fan».