Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.
Per la prima volta gli scrittori potranno guadagnare dalle rivendite dei loro libri
Quanto è difficile fare lo scrittore: guadagni dalle vendite e dai prestiti bibliotecari dei tuoi libri, e basta. Se, invece, il tuo libro viene venduto all’usato, non ti entrerà in tasca niente. Nel Regno Unito la società degli autori (SoA) si è coalizzata insieme a due rivenditori di libri di seconda mano molto importanti, World Books Group e Bookbarn International, per fondare AuthorSHARE, un fondo per il diritto d’autore.
Non era mai successo prima che uno scrittore potesse rintracciare i suoi libri dopo che fossero stati venduti. «Non so se le persone stanno leggendo i miei vecchi libri. Per quel che ne so, dal momento in cui vengono venduti per la prima volta spariscono dalla mappa», ha detto al Guardian Hannah Berry, una fumettista inglese «contenta che finalmente venga riconosciuto il ciclo di vita dei libri», al di là del valore del foglio di carta sul quale è stampato. Capita spesso che un libro passi di proprietà e che venga venduto più volte, ma dalle vendite seguenti gli scrittori non hanno mai beneficiato. Ora potranno farlo grazie a questo circuito, quindi per ora solo attraverso i rivenditori che hanno aiutato a fondare AuthorSHARE. L’organizzazione però cercando nuove librerie che aderiscano all’iniziativa, per aumentare la cifra che sono riusciti a mettere insieme, e cioè 200 mila sterline all’anno, da distribuire poi ai singoli scrittori che riceveranno un massimo di mille sterline a testa.
Secondo il Guardian, il mercato di libri usati nel Regno Unito è in forte aumento, e nel 2025 varrà qualcosa come 563 mila sterline (652 mila euro), perfetto quindi per venire incontro alle esigenze degli scrittori, come dice Joanne Harris, autrice del best-seller del 1999 Chocolat e presidente della SoA. «Gli introiti secondari che vengono dai prestiti bibliotecari, dalle copie e ora dalla rivendita di seconda mano possono aiutare a rendere la carriera creativa anche redditizia».