Intervista a Carlos Moreno, l'urbanista franco-colombiano che ha teorizzato il concetto di Human Smart City e la necessità di creare quartieri in cui tutto sia a portata di mano.
Elizabeth Warren o Bernie Sanders?
Le primarie democratiche sono entrate nel vivo, i due candidati più forti si sono scontrati duramente. Un po’ di articoli per provare a capire chi la spunterà.

«Hai detto che sono una bugiarda in tv?» ha chiesto Elizabeth Warren alla fine del dibattito dello scorso mercoledì, quando Bernie Sanders le si è avvicinato per stringerle la mano. Il senatore del Vermont dapprima si è mostrato sorpreso, poi ha ribattuto che anche lei gli ha dato del bugiardo, quindi ha convenuto che fosse il momento e il luogo per quella conversazione. Uno scambio breve, diciannove secondi per essere precisi, che sancisce di fatto l’entrata nel vivo di queste confuse e affollate primarie americane. Perché è avvenuto tra i due candidati più popolari che, e questo la dice lunga sulla difficoltà di queste elezioni, sono anche i più radicali. Dopo la campagna del 2016, Bernie Sanders è diventato un vero e proprio fenomeno: ha ispirato un movimento che ha coinvolto milioni di giovani nel Paese e, grazie a una campagna spregiudicata combattuta sia su internet che con i tradizionali strumenti del canvassing e dell’endorsement di molte celebrity, si è trasformato in una bizzarra icona pop, con tanto di omaggio ironico di Balenciaga e intervista con Cardi B. Elizabeth Warren ha avuto molto meno tempo per sedimentare nei cuori di chi vorrebbe riformare da sinistra il Partito Democratico, ma nell’ultimo anno ha conquistato moltissimi consensi grazie alla determinazione con cui ha attaccato i big della Silicon Valley e la chiarezza del suo programma. Ora si scontrano per davvero: abbiamo scelto alcuni articoli che li raccontano entrambi, per provare a capire a chi verrà affidato il difficile compito di battere Trump. Tutto fa pensare, infatti, che sarà una corsa a quattro insieme a Joe Biden e Pete Buttigieg.