Hype ↓

Quanto influisce Rotten Tomatoes sulla riuscita di un film?

27 Febbraio 2018

L’idea di Senh Duong di creare una piattaforma online di recensioni cinematografiche nel 1999 ha cambiato il modo di valutare un film. A vent’anni dal suo lancio, Rotten Tomatoes (conosciuto nel business come RT) siede tra i giudici supremi dei botteghini raccogliendo e comparando recensioni positive e negative, sintetizzate poi in un punteggio percentuale. Se un film raccoglie più del 60% di apprezzamento è classificato come «fresco», e affiancato dall’icona di un pomodoro maturo, altrimenti è «marcio». L’estrema utilità del «Tomatometer» è la sintesi di recensioni provenienti da grandi e piccole testate, allo scopo di carpire l’impressione generale del prodotto. Il Guardian ha spiegato che oggi il pomodoro è diventato così potente che spesso la vita dei film dipende dal giudizio del sito. Il «Tomatometer» compare infatti nelle ricerche Google, sui social e in alcuni siti di ticketing come AMC Theatres e Fandango (che dal 2016 ha comprato RT).

Alcuni si stanno chiedendo se il suo predominio sia un bene o un male. I giudizi online mettono in questione la propria neutralità quando cominciano a influenzarsi a vicenda, diventando un circolo vizioso (o virtuoso). A volte la questione assume aspetti sinistri, come quando Facebook ha annunciato settimane fa il blocco di una pagina che pianificava l’assalto in massa a Black Panther, bombardandolo di pollici in giù su RT. L’attacco non è andato a buon fine, ma sono tanti i film che presentano grandi disparità tra valutazioni critiche e valutazioni del pubblico.

Ad ogni modo, quando i film vanno male gli studios sono sempre pronti a incolpare Rotten Tomatoes. Il regista Brett Ratner lo ha definito «la cosa peggiore che abbiamo oggi nella cultura del cinema» e anche «la decostruzione del nostro business». Duong ha lasciato il sito nel 2007, ma la sua idea ha ancora un forte impatto, soprattutto sui film «marci». Secondo una ricerca del National Research Group di Hollywood, il 50% degli assidui cinefili controlla il sito, spesso appena prima di comprare il biglietto del cinema. Ma la correlazione con gli incassi non è precisa, e Martin Scorsese ha detto che «non ha assolutamente niente a che fare con la vera critica cinematografica».

Articoli Suggeriti
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Leggi anche ↓
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Calenda: Endgame

Dopo il pessimo risultato alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, l'ascesa del leader di Azione sembra essersi bruscamente interrotta, tra candidature incomprensibili e sfuriate contro gli elettori.

di Studio
Tre giovani business che vogliono cambiare le regole, dal vivo, con Studio e Apple

Nello store Apple di piazza Liberty a Milano, nei primi tre giovedì di marzo Rivista Studio racconterà i protagonisti di tre realtà imprenditoriali che hanno innovato i propri ambiti.

Da Penguin Random House si stanno dimettendo tutti i dirigenti