Cose che succedono | Cinema
Anche Martin Scorsese ha firmato la lettera contro la legge che trasformerà i vecchi cinema di Roma in centri commerciali
«Come ha splendidamente spiegato Renzo Piano, è chiaro che il tentativo di trasformare spazi che dovrebbero contribuire al rinascimento culturale della Città eterna in hotel, centri commerciali e supermercati è assolutamente inaccettabile. Una simile trasformazione rappresenterebbe un perdita irrecuperabile: un sacrilegio nei confronti della grande storia della città ma anche nell’eredità culturale che lasceremo alle future generazioni. Chiediamo ai colleghi di tutto il mondo, ai direttori dei festival e ai lavoratori del mondo della cultura di firmare questa lettera per dare un’ultima possibilità di redenzione a una delle città più importanti del mondo dal punto di vista culturale e artistico. Questa lettera sarà inviata anche al Presidente Sergio Mattarella e al Primo ministro Giorgia Meloni, anche a loro chiediamo di impedire questa trasformazione degli spazi culturali di Roma. È compito nostro trasformare queste “cattedrali del deserto” in veri templi della cultura, posti che nutrano l’anima delle generazioni di oggi e di domani».
Con queste parole, come riporta IndieWire, Martin Scorsese ha firmato la lettera aperta con la quale Renzo Piano ha chiesto di fermare l’approvazione della legge della Regione Lazio che permetterebbe di trasformare i cinema chiusi in, appunto, hotel, centri commerciali e supermercati. Piano ha scritto una lettera al quotidiano Repubblica, lettera che in pochi giorni è stata condivisa da registi di tutto il mondo, allargando una protesta che in Italia prosegue ormai da diverso tempo. Oltre a Scorsese, hanno condiviso l’appello anche Francis Ford Coppola, Jane Campion, Spike Lee, Wes Anderson, David Cronenberg, Ari Aster, Julie Taymor, Yorgos Lanthimos, J.J. Abrams, Josh Safdie, Todd Haynes, Judd Apatow, Damien Chazelle, Mark Cousins, Alfonso Cuarón, Willem Dafoe, Robert Eggers, Joanna Hogg, Dawn Hudson, Isabella Rossellini, Mark Ruffalo, Paul Schrader, Léa Seydoux, John Turturro, Thomas Vinterberg, Jeremy Thomas, Paweł Pawlikowski e Debra Winger. E poi, ci sono gli artisti italiani che già si erano schierati contro la legge: Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Paola Cortellesi, Pietro Valsecchi, Riccardo Tozzi, Marco Bellocchio, Mario Martone, Roberto Andò, Riccardo Milani, Paolo Genovese, Valerio Mastandrea, Anna Ferzetti, Leonardo Fasoli e Pierfrancesco Favino.
Se la proposta di legge, presentata dall’assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli (Lega), dovesse essere approvata definitivamente, almeno 44 cinema romani smetterebbero di essere cinema. La legge, tra le altre cose, prevede la possibilità di eseguire interventi di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione nelle sale chiuse o dismesse da dieci anni al 31 dicembre del 2023, riformando così la precedente legge in materia, risalente al 2017, che prevedeva, invece, che solo il 30 per cento degli spazi di queste sale potesse essere convertito in attività commerciale di altro tipo. Della lettera di Piano si è molto discusso negli ultimi giorni, tanto che il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca (centrodestra) ha detto che la legge può essere modificata prima dell’approvazione definitiva.