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Jeremy Corbyn è stato eletto per l’11ª volta ma stavolta non con i laburisti
Le elezioni nel Regno Unito sono andate esattamente come previsto: in questi casi in inglese si usa la parola “landslide”, che non ha un esatta traduzione in italiano ma indica una vittoria schiacciante di una parte. Quella parte è il Partito laburista, che dopo 14 anni all’opposizione torna maggioranza e maggioranza schiacciante: 410 seggi conquistati sui 650 disponibili, il poco che è avanzato se lo spartiscono i Conservatori (disastro anche questo ampiamente previsto e confermato) con 130 seggi, i centristi Lib-Dem a 61 e Reform UK, cioè Nigel Farage, con 13. Quel che resta spetta poi a parlamentari di partiti minori e candidati indipendenti. Di indipendenti, in realtà, nel nuovo Parlamento ce ne sarà uno soltanto, e uno che spicca: Jeremy Corbyn, giunto all’undicesima legislatura consecutiva, diventato il parlamentare inglese di più lungo corso.
L’undicesima volta ma anche la prima, per Corbyn: a Islington North vince sempre lui dal 1983, ma fin qui aveva sempre vinto candidandosi con il Partito laburista. Questa è stata la prima vittoria elettorale da indipendente, per l’ex leader del Labour: ha preso intorno ai 24 mila voti, circa 7 mila in più proprio del candidato laburista Praful Nargund, arrivato al secondo posto nella gara di Islington North. In percentuale, Corbyn ha preso il 49 per cento dei voti della sua circoscrizione. Viste le tribolazioni che ha vissuto negli anni successivi alle dimissioni da leader del Labour, è in effetti un risultato sorprendente. Quando Corbyn ha annunciato che in questa tornata elettorale si sarebbe candidato da indipendente, la leadership del Partito laburista lo ha immediatamente espulso. In tanti, a quel punto, pensavano che questa sarebbe stata la fine (ingloriosa) della carriera politica di Corbyn, la cui reputazione era stata già fortissimamente danneggiata dalla tremenda sconfitta elettorale del 2019 e da un’indagine interna al partito in cui lo si accusava di essersi macchiato e di aver ignorato diversi episodi di antisemitismo.
Con la sicurezza in sé con lo ha sempre contraddistinto (e che tanti in Inghilterra considerano una delle principali cause della sua sconfitta politica), Corbyn ha commentato il risultato dicendo che «è un chiaro messaggio lanciato dalla gente di Islington, un messaggio in cui chiedono qualcosa di diverso, qualcosa di meglio». Curiosamente, “diverso” e “migliore” sono anche le parole più usate da Keir Starmer nel suo primo discorso post vittoria elettorale. Solo che lui, a differenza di Corbyn, nel partito ci è rimasto, le elezioni le ha vinte e adesso si appresta a diventare Primo ministro.