Intervista a Carlos Moreno, l'urbanista franco-colombiano che ha teorizzato il concetto di Human Smart City e la necessità di creare quartieri in cui tutto sia a portata di mano.
C’è un documentario che mostra la vita dei rider a Milano durante il lockdown
Quando le città erano vuote a causa del lockdown, le uniche presenze che percorrevano incessantemente le strade erano i rider. Succedeva in tutta Europa, e soprattutto in Italia, il primo Paese dell’Unione a osservare una quarantena totale. Di tutte le città italiane, è Milano la capitale del food delivery e quindi dei rider. Di questa esperienza parla il documentario Riders Not Heroes, progetto ideato e prodotto dalle due agenzie con base a Milano 2050+ e –orama a cui ha collaborato, con “partecipazione speciale” come si legge nei titoli di coda, Lupo Borgonovo, artista milanese che ha lavorato come rider durante la pandemia. Il video è stato ospitato in anteprima su Not in Paris, una vera e propria mostra online curata da Highsnobiety per la fashion week di Parigi.
Nelle immagini, il documentario racconta la vita lavorativa di quelli che i creatori e ideatori hanno definito “lavoratori essenziali”, allo stesso modo di infermieri e forze dell’ordine, secondo la narrazione fatta dai media durante la fase più intensa di pandemia. In particolare, nelle riprese effettuate dall’artista, solo una porzione dell’intero documentario, viene rappresentata la sua esperienza diretta, le interazioni con i ristoratori, con le “ghost kitchen”, con i clienti e con gli altri rider, ma anche con le forze di polizia. Alle immagini registrate si sovrappongono le notizie di giornali e telegiornali sull’andamento della pandemia, e sul cambiamento delle condizioni dei rider: ad esempio, il licenziamento di 3500 lavoratori da parte di Uber Eats, la piattaforma poi commissariata in Italia per caporalato. Più del 40 per cento dei rider milanesi sono migranti africani, tra i 22 e i 30 anni. Il 15 per cento sono invece asiatici, e il 5 per cento sudamericani.
Il documentario si conclude con il corteo dei rider del 19 giugno a Milano: una manifestazione per chiedere una sanatoria, e contro la decisione, vista da molti come discriminante da parte di Trenord (Regione Lombardia), di non ammettere le biciclette sui proprio treni: grazie ala protesta di Deliverance Milano, Trenord ha da poco annunciato che metterà a disposizione delle carrozze a uso esclusivo per il trasporto biciclette nei treni sulle direttrici a maggiore frequentazione, e negli orari di maggiore affluenza da parte dei rider.