Hype ↓

Quel filo rosa fra Prada e Futurama

Il nuovo film del profumo della maison italiana ha più di un legame col celebre cartoon americano: la colonna sonora, la protagonista femminile, e i gradi di separazione fra Miuccia Prada e Matt Groening.

07 Maggio 2014

Quest’anno la primavera di Prada è rosa, ha il profumo di Prada Candy Florale e il volto acerbo di Léa Seydoux. Nel film della campagna pubblicitaria Léa fluttua assieme al profumo nell’aere rosa di quella che potrebbe essere addirittura un’astronave. Dalla confezione del profumo si spandono parole in libertà e fiorellini rotanti come stelle ninja. La colonna sonora del film, come in molti non hanno mancato di notare, ricorda la sigla di Futurama. L’effetto è brechtiano. Il brano scelto, con le iconiche campane, in effetti è la sigla di Futurama. S’intitola Psyché rock ed è stato composto nel 1967 da Pierre Henry, allievo di Pierre Schaeffer, teorico musicista che nel 1948 s’inventa la definizione di musica concreta. L’unica differenza, da cui l’effetto straniante come quando al cinema togliamo gli occhialetti 3D e l’immagine sullo schermo si sfoca, è che quelli di Futurama decidono di omaggiare il brano musicale con una composizione apposita di Cristopher Tyng, dal momento che non riescono a ottenerne i diritti.
Prada, che tutto può, invece sì, e voilà le Psyché rock è presto trasformato in metafora olfattiva, con le campane ad accentare le note vivaci della nuova fragranza sull’andamento ritmico di Louie Louie.

Ma il fil rose tra Miuccia Prada e Matt Groening si dipana oltre. Perché nel quindicesimo episodio della sesta stagione di Futurama fa la sua comparsa un nuovo personaggio, si chiama Candy anche lei e i suoi capelli e le forme sembrano proprio quelli dell’eroina di Prada. L’episodio è uno dei più belli, un meltin’ pot di Pinocchio, Bibbia, nastri di Moebius e Moby Dick in cui Candy, unico personaggio ad amare l’orrido dottor Zoidberg, è perduta in un’altra dimensione spazio-temporale.
Nel mondo Prada, Candy dai capelli rossi, dopo aver abbandonato il taglio e il colore impossibile (blu) di La vita di Adele, diventa Léa Seydoux, perfetta per la fragranza e l’idea di femminilità che propone, entrambe immaginarie e fantascientifiche. Le note floreali di Candy Florale, creato da Daniel Andrier sotto la supervisione di Miuccia Prada, sono infatti di un fiore che non esiste: si chiama Cosmea e cresce solo sui migliori pianeti. Prada qui supera il concetto tradizionale di campagna pubblicitaria realizzando uno storytelling che ci accompagna ormai dal 2011, dai rimandi molteplici e coerenti: la palette di colori usata per il packaging, il fumetto e i visual, per esempio, richiama quella di The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, film in cui Léa recita la parte di Clotilde. D’altro canto Wes Anderson, assieme a Roman Coppola, nel 2013 era stato il regista di Prada Candy L’Eau: una trilogia di brevi film in cui l’attrice era il centro di gravità di un triangolo amoroso. Elle France l’ha definita «il bell’enigma», un volto che è il morphing perfetto tra la face-conscience di Kate Moss e l’espressione flou di Scarlett Johansson, icona di un’utopia retro-futurista, come suggerisce la musica.

Psyché rock, prima di diventare un brano pop grazie all’intuizione di Prada, era non si sa come finita, come una profezia, nella colonna sonora di un oscuro film italiano del 1969 musicato da Mario Molino: Gli angeli del 2000. Candy è un angelo del 2000, in un mondo in cui l’universo non è indifferente alle domande che gli pone. Le risponde, addirittura. Come nel fumetto animato – si può scorrere e scaricare qui – in cui all’invocazione urlata di Candy, affacciata su un anfiteatro stellare in stile Bauhaus, l’universo risponde: «Is it urgent?» e lei: «Isn’t anything?». Pura filosofia pop. Forse siamo noi che sbagliamo le domande – in fondo Candy chiede solo una nuova fragranza – o il destinatario. L’universo è un concetto vago, meglio andare nella profumeria più vicina e chiedere sottovoce di Prada Candy Florale. Candy urlava, ma il cosmo è grande.

Leggi anche ↓
Presto potremmo vivere in un mondo senza tupperware perché Tupperware sta fallendo

Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Elly Schlein, una millennial che piace ai boomer

La bolla lib-dem le si è schierata contro, ma lei ha vinto lo stesso anche grazie all'inaspettato sostegno degli over 70.

Così parlò Elly Schlein

Idee politiche, passioni culturali e incontri importanti: cosa diceva la neo eletta segretaria del Pd in un'intervista a Rivista Studio del 2020.