Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.
Thomas Pynchon ha venduto il suo archivio
La sua unica apparizione in pubblico è stata nei Simpson, per ben due volte, con la testa infilata in un sacchetto di carta. Forse ce n’è stata anche una, mai confermata, però, nel film Licorice Pizza. Di Thomas Pynchon esistono solo tre o quattro foto in bianco e nero appartenenti agli annuari dell’Oyster Bay High School e nient’altro. Nessuno dei suoi lettori conosce il vero aspetto dell’autore di L’arcobaleno della gravità e Contro il giorno, ora 85enne: l’unico modo per avvicinarsi al suo mondo è leggere i suoi tomi postmoderni. Ma ora, come ha annunciato il New York Times, la Huntington Library, Art Museum and Botanical Gardens di San Marino, in California, ha acquisito il suo archivio letterario. Nella sua collezione, l’istituzione privata conta più di 11 milioni di oggetti, tra i quali, solo per citarne alcuni, ci sono una Bibbia di Gutenberg, il First Folio di Shakespeare, scritti originali di Hilary Mantel, Charles Bukowski, Eve Babitz e Octavia Butler.
Karla Nielsen, curatrice delle collezioni letterarie della biblioteca, ha detto che l’archivio riflette il modo in cui Pynchon ha affrontato la sua carriera. «Per tutta la sua vita si è impegnato per concentrarsi solo sul lavoro», ha detto, quando le è stato chiesto della trattativa con Pynchon e la sua famiglia. L’archivio comprende 48 scatole di materiale che va dalla fine degli anni ’50 fino a più o meno il 2020. Ci sono dattiloscritti e bozze di tutti i suoi libri pubblicati, da V. (1963) a La cresta dell’onda (2013) e abbondanti annotazioni e appunti sui molti, molti argomenti (dalla missilistica della Seconda guerra mondiale alla storia postale) toccati nei suoi romanzi enciclopedici.
Nonostante sia un archivio molto ricco, è in pieno stile Pynchon: non contiene lettere private, fotografie o altro materiale personale, solo la corrispondenza relativa ai processi di pubblicazione. Non solo: stranamente, la Huntington Library ha rifiutato di fornire qualsiasi tipo di immagine dell’archivio e le persone coinvolte nell’acquisizione si sono anche rifiutate di descrivere oggetti particolari o di dire se avevano parlato direttamente con Pynchon. Non sapremo mai se, come si racconta, ha davvero scritto L’arcobaleno della gravità su carta millimetrata.