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16:49 martedì 8 aprile 2025
In Spagna c’è stata la più grande manifestazione per il diritto alla casa di sempre
Hanno partecipato i cittadini di 40 città, 150 mila solo a Madrid: chiedono tutti «la fine del racket degli affitti».
Quali sono i sei romanzi candidati al Booker Prize 2025
C’è anche l’italiano Vincenzo Latronico con Le perfezioni.
Robert De Niro riceverà la Palma d’oro alla carriera al Festival di Cannes
L'attore verrà premiato durante la cerimonia di apertura del Festival, che inizia il 13 maggio.
Il Ministero della cultura greco ha negato a Yorgos Lanthimos il permesso di girare all’Acropoli
Per motivi di "incompatibilità con il simbolismo e i valori che l'Acropoli rappresenta", il regista dovrà ambientare altrove alcune scene del suo nuovo film, Bugonia.
Uno sviluppatore ha creato un Pdf più grande dell’universo osservabile
Un file la cui estensione supera i 37 bilioni di anni luce e che, come ha detto lo sviluppatore, è meglio non provare a stampare.
Quattro film si contenderanno quasi tutti i David di Donatello di quest’anno
Ma ci sono anche delle sorprese molto interessanti tra i candidati al premio per il Miglior esordio alla regia.
I fan non hanno capito che la Lady Oscar che arriverà su Netflix il 30 aprile non è quella Lady Oscar
La storia è la stessa e i personaggi anche, ma non si tratta della serie anime del 1982.
È uscito il trailer del reboot di Una pallottola spuntata
Protagonista del film sarà Frank Drebin Jr. (Liam Neeson), figlio del leggendario poliziotto interpretato da Leslie Nielsen.
Anche in Portogallo ci sono grandi proteste per il costo della casa

È stata l’estate delle proteste contro l’overtourism, potrebbe essere l’autunno di quelle contro il costo della casa. Gli indizi già ci sono e già da tempo, ma l’impressione è che nei prossimi mesi la questione potrebbe finire al centro del dibattito in tutti i Paesi europei. Potremmo vedere in tutte le capitali d’Europa scene simili a quelle viste negli scorsi giorni in Portogallo, dove migliaia di cittadini hanno sfilato per le strade delle città (22 in tutto) per esprimere il loro malessere nei confronti di una crisi abitativa che si fa sempre più grave: ci sono sempre meno case in vendita o in affitto a prezzi accettabili, di case popolari se ne costruiscono pochissime da tempo, ci sono sempre più stranieri – in particolare persone anziane, in pensione, che si trasferiscono in Portogallo attratte dal favorevolissimo regime fiscale costruito su misura per loro – che contribuiscono a peggiorare la situazione.
«I nostri quartieri non sono i vostri negozi» e «Devo scegliere tra pagare l’affitto e mangiare», questi gli slogan più letti e sentiti durante le manifestazioni portoghesi degli scorsi giorni. Il problema è sempre quello: il costo della vita si è fatto troppo alto per troppe persone, gli stipendi in Portogallo non crescono nemmeno lontanamente quanto i prezzi delle case (in affitto o in vendita), il boom turistico che il Paese sta vivendo ha contribuito ad alzare prezzi già irraggiungibili. Anche qui si parla di soluzioni sempre più drastiche: riportare il mercato alla ragionevolezza limitando fortissimamente, o vietando del tutto, gli affitti brevi. Una misura tutt’altro che semplice da implementare, e che in ogni caso non sarebbe sufficiente: una delle richieste che i manifestanti fanno al governo è quella di varare un piano di edilizia popolare che risolva definitivamente il problema.
Problema che – anche questo lo abbiamo scritto e letto spesso – si è aggravato moltissimo dalla pandemia in poi. Secondo quanto riporta Euronews, tra il 2020 e il 2021 il costo medio delle case in Portogallo è aumentato del 157 per cento. Eurostat conferma poi una delle preoccupazioni espresse da chi in questi giorni ha protestato, cioè che la crisi abitativa portoghese non sia momentanea ma cronica. L’istituto di statistica europeo, infatti, dice che dal 2015 al 2021 gli affitti in Portogallo sono aumentati del 112 per cento, in un Paese in cui gli stipendi restano tra i più bassi del continente: in media, metà dei lavoratori portoghesi guadagnano meno di mille euro al mese.
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Società

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Se in Occidente la cancellazione dei famosi sembra essere parte del passato, per quanto recente, in Corea del Sud è sempre esistita e non se n’è mai andata. Ha anche avuto esiti tragici, come nel caso dell’attrice Kim Sae-Ron.