Abbiamo parlato del 41bis e dell’ergastolo ostativo con Valeria Verdolini, sociologa che insegna Politiche della sicurezza urbana all'Università degli Studi di Milano Bicocca.
Cos’è la “piccola protesta” dei cittadini di San Pietroburgo
Dall’inizio della guerra in Ucraina ci sono stati diversi tentativi di protesta da parte dei russi: in poco più di un mese sono stati arrestati migliaia di manifestanti. Protestare diventa sempre più pericoloso e difficile. Difficile, ma non impossibile. Come ha fatto notare Katarina Tonkova su Twitter, a San Pietroburgo è apparso un nuovo tipo di protesta contro la guerra che non è stato ancora fermato dalle autorità.
I manifestanti realizzano minuscole figure di plastilina, carta, filo metallico e altri materiali, che poi collocano in giro per la città. La maggior parte di questi mini-manifestanti hanno cartelli contro la guerra in Ucraina. La persone posizionano le figurine in giro per la città e poi postano le foto su un Instagram account chiamato “malenkij piket”, piccola protesta. C’è n’è anche uno a Milano.
Tra le risposte al tweet di Tonkova, ce ne sono alcune che paragonano questa nuova forma di protesta dei cittadini di San Pietroburgo ad altre iniziative prese in passato da cittadini vissuti sotto regimi dittatoriali: alcuni hanno citato la Rosa Bianca, un gruppo di appena sei persone (cinque studenti, ai quali più tardi si unì uno dei loro professori universitari) che a Monaco di Baviera lasciavano nei luoghi pubblico volantini in cui si esortavano i tedeschi ad opporre resistenza passiva alle violenze perpetrate dal Terzo Reich. Altri utenti, invece, hanno pensato ai nani dell’Alternativa Arancione, che nella Polonia degli anni ’80 organizzò diversi eventi di protesta sotto il simbolo, appunto, dei nani delle fiabe e del folklore.
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