Hype ↓

È morto Philippe Zdar, fondatore dei Cassius

20 Giugno 2019

La notizia la riportano i media francesi, ripresi poi dalle agenzie internazionali: è morto a soli 52 anni Philippe Zdar, uno dei pionieri di quel suono che conosciamo come “French Touch”, e cioè un particolare mix che mescola synth-pop, elettronica e funky house divenuto rilevante a partire dai primi anni Novanta. Secondo quanto riportano le fonti, Zdar sarebbe caduto accidentalmente da un palazzo nella sera del 19 giugno a Parigi: al momento non si conoscono ulteriori dettagli sulla sua morte.

Zdar, il cui vero nome era Philippe Cerboneschi, era l’altra metà, assieme a Hubert Blanc-Francard (in arte dj Boom Bass) del duo Cassius, formatosi nel 1988 e con all’attivo 5 dischi: tra i loro successi più conosciuti ci sono Toop Toop, Feeling For You e The Sound Of Violence. L’ultimo album, Dreems, sarebbe dovuto uscire il prossimo 21 giugno, anticipato dal singolo Don’t Let Me Be. Insieme ad Etienne de Crécy, poi, Zdar aveva formato anche i Motorbass: nel 1996 pubblicavano l’album Pansoul.

Zdar è stato anche un produttore prolifico e molto apprezzato: c’è il suo tocco, ad esempio, dietro a gran parte della discografia dei Phoenix, ma ha anche collaborato con i Daft Punk e Kanye West e contribuito alla seconda parte della carriera di mostri sacri come i Beastie Boys e Cat Power. Il Guardian ricorda una sua intervista del 2012 a The Fader in cui l’artista si descrive così: «Alcuni vogliono scalare il K2, ma poi prendono un elicottero per arrivare in cima, et voilà! Io invece sono un alpinista. Non sarò mai felice di ascoltare un album finito senza aver fatto prima tutto quello che bisognava fare, sai? È arte».

Articoli Suggeriti
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Leggi anche ↓
Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Calenda: Endgame

Dopo il pessimo risultato alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia, l'ascesa del leader di Azione sembra essersi bruscamente interrotta, tra candidature incomprensibili e sfuriate contro gli elettori.

di Studio
Tre giovani business che vogliono cambiare le regole, dal vivo, con Studio e Apple

Nello store Apple di piazza Liberty a Milano, nei primi tre giovedì di marzo Rivista Studio racconterà i protagonisti di tre realtà imprenditoriali che hanno innovato i propri ambiti.

Da Penguin Random House si stanno dimettendo tutti i dirigenti