Siamo circondati dal loro ottimismo, da manuali di self help nelle librerie e frasi d'occasione sui social. Ma il pessimista lo sa: la natura umana è un'altra.
Un deputato repubblicano ha diffuso un anime in cui uccide Alexandria Ocasio-Cortez con una katana
Paul Gosar, deputato repubblicano dell’Arizona, fedelissimo di Trump e vicino agli ambienti del suprematismo bianco e dell’estrema destra americana, ha pubblicato un breve video in stile anime in cui lo si vede uccidere a colpi di katana la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez e poi aggredire il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Il video ormai è stato rimosso, ma ovviamente la traccia è rimasta: Gosar lo aveva pubblicato su Twitter, scrivendo «Qualche fan degli anime tra di voi?».
La Camera dei Deputati americani ci ha messo poco a punire Gosar per quello che lui, però, continua a definire «soltanto un cartone animato, senza nessuna incitazione alla violenza». A Gosar è stata inflitta la sanzione più severa (a parte l’espulsione) messa a disposizione dal regolamento parlamentare americano: la “censure”, un durissimo rimprovero formale al quale segue la rimozione da tutte le commissioni di cui il deputato in questione fa parte, usato solo sei volte negli ultimi cento anni di vita della House of Representatives.
Il voto di “condanna”, però, non è stato affatto condiviso come ci si aspetterebbe in questa situazione: i deputati hanno votato secondo l’appartenenza partitica, a favore della punizione i Democratici e contrari i Repubblicani (223 a 207 il conteggio finale). Quando ha preso la parola, Ocasio-Cortez ha detto che «la faccenda non riguarda me e non riguarda il deputato Gosar. Riguarda quel che siamo disposti ad accettare. Perché è così difficile dire che una cosa del genere è sbagliata?».
Per tutta risposta, dopo l’ufficializzazione del voto e l’espletamento della “ritualistica” della censure, i deputati repubblicani si sono raccolti attorno a Gosar in un susseguirsi di pacche sulle spalle e strette di mano. Gosar ha commentato il provvedimento disciplinare comminatogli dicendo che «Non importa quanto la sinistra provi a zittirmi, io continuerò a farmi sentire».