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Negli Usa si sta parlando molto di un romanzo intitolato Peacekeeping

18 Marzo 2016

9780374230449Mischa Berlinski è uno scrittore e giornalista americano classe 1973. Con il suo primo romanzo Fieldworks (pubblicato in Italia col titolo Ricerca sul campo dall’editore gran via nel 2011) è stato finalista al National Book Award nel 2007. Il romanzo prendeva ispirazione dal soggiorno di Berlinski in Thailandia a seguito di sua moglie e, infatti, era ambientato in quel Paese e aveva come protagonista un personaggio chiamato con lo stesso nome dell’autore, che incrociava la storia di Martiya van der Leun, antropologa americana suicidatasi nel carcere thailandese dove scontava una condanna per omicidio, finendo per restare ossessionata dalla figura.

Nella vita reale, Berlinski ha poi seguito la moglie ad Haiti, impegnata a fornire aiuti durante la crisi umanitaria dell’isola caraibica, scrivendo una serie di reportage per la New York Review of Books in occasione del terremoto del 2010. Da quell’esperienza è nato Peacekeeping, uscito da Farrar Straus & Giroux agli inizi di marzo e accolto con entusiasmo come risulta da alcuni articoli usciti questa settimana, che lo dipinge come un erede della tradizione del romanzo esotico americano che va da Graham Greene a Joan Didion.

Per Vice «la cosa unica e meravigliosa della scrittura di Berlinski è la chiarezza della sua intelligenza». Per il Washington Post il libro è un «duro ammonimento sui limiti dell’empatia». James Wood ha scritto un approfondita recensione elogiativa sul New Yorker.

Il protagonista del romanzo è Terry White un poliziotto che si arruola nelle Nazioni Unite e viene mandato a Jeremie, una piccola città di Haiti, per addestrare la polizia locale. Qui incontra un giudice, Johel, che ha studiato in America. White convince Johel a correre contro il corrotto  Maxim Bayard alle elezioni, ma si innammora di sua moglie.

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