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Naya Rivera e tutti i drammi di Glee

La scomparsa dell'attrice arriva dopo la morte, negli ultimi anni, di ben tre persone legate alla serie, tutte tra i 30 e i 35 anni.

di Clara Mazzoleni

Naya Rivera nel 2009 a Los Angeles (foto di David Livingston/Getty Images)

La notizia è subito diventata virale, tanto che il 9 luglio era trending topic su Twitter anche in Italia. Naya Rivera, 33 anni, conosciuta come la cheerleader Santana Lopez di Glee, è sparita. Sulla barca che aveva affittato per fare un giro sul lago Piru, in California, conosciuto per le sue pericolose e imprevedibili correnti, per la profondità dei suoi fondali e per la presenza di melma che rende difficoltosa la visibilità, è stato trovato soltanto suo figlio di 4 anni, con addosso un giubbetto di salvataggio. A ritrovare la barca è stato lo sceriffo, allertato dallo staff addetto al noleggio dopo la mancata riconsegna.

Sul suo seguitissimo profilo Instagram (quasi 3 milioni di follower) Naya Rivera aveva da poco pubblicato un primissimo piano insieme al suo bambino con la caption «solo noi due», che resta quindi il suo ultimo post. Su Twitter qualcuno ha segnalato un’inquietante coincidenza. Tra le tante canzoni a cui questa frase dà il titolo, ce n’è anche una di Eminem: “Just the two of us” parla di una madre che annega in un lago e lascia il figlio con il padre. Secondo alcuni utenti la foto pubblicata su Instagram da Rivera, insieme al modo assurdo in cui ha parcheggiato l’automobile nel parcheggio semi-deserto, sarebbero indizi della volontà di suicidarsi.

Rivera inizia a recitare da bambina, comparendo in serie di successo come Willy, Il principe di Bel Air, Otto sotto un tetto e Baywatch. Nel 2014 sposa l’attore Ryan Dorsey, da cui ha il suo primo e unico figlio. La coppia si separa nel 2018, dopo un’accusa di violenza domestica piuttosto insolita (lui ha accusato Rivera di picchiarlo), poi ritirata in sede di accordo per la custodia del bambino. Su Twitter, in moltissimi hanno espresso le loro preghiere e preoccupazioni, sperando in un miracolo. Purtroppo, però l’ipotesi più probabile è che la donna sia annegata: interrogato sull’assenza della madre, il bambino ha detto che «la mamma era andata a nuotare».

Il giallo che coinvolge Rivera si aggiunge ai tragici eventi che hanno coinvolto altri due protagonisti di Glee negli ultimi anni e che fanno parlare di una specie di maledizione legata a una serie tv che, di per sé, non ha proprio nulla di oscuro. La serie prodotta e trasmessa dal 2009 al 2015, con una media di otto milioni di telespettatori a puntata negli Stati Uniti, è diventata famosa anche per la sua spumeggiante colonna sonora, un successo commerciale con oltre 11 milioni di album venduti in tutto il mondo solo nel 2011. La comunicazione della serie tv, allegra, giocosa e coloratissima, con i personaggi sempre sorridenti, allegri, effervescenti, stride fortemente col tragico destino di due degli attori principali,  entrambi morti poco dopo i trent’anni.

Il 13 luglio 2013, Cory Monteith, che interpretava il protagonista Finn Hudson, è stato trovato senza vita in una stanza del Fairmont Pacific Rim di Vancouver. A ucciderlo, come rivelato dall’autopsia, un’overdose di alcool e eroina. Monteith soffre di gravi problemi di dipendenza fin da giovanissimo. Dopo aver cambiato 12 scuole diverse con programmi per ragazzi con difficoltà (era solito rubare soldi e oggetti agli amici e ai parenti per finanziare le sue dipendenze), a 16 anni rinuncia del tutto all’istruzione e si mette a lavorare (ha fatto anche il tassista e l’operaio), partecipando intanto a qualche provino. Prima del successo di Glee riesce ottenere soltanto piccole partecipazioni e ruoli minori in serie tv e anche qualche film (tra cui Final Destination 3). Fa anche parte di una rock band californiana, i Bonnie Dune, in cui suona la batteria. A 19 anni, aiutato dalla madre e dagli amici, affronta un periodo di disintossicazione e riabilitazione in una clinica. Torna in rehab più di dieci anni dopo, nel 2013, qualche mese prima di morire: viene ricoverato il primo aprile, ma il 26 dello stesso mese è già tornato in libertà. Nel 2011, a 29 anni, era finalmente riuscito a conseguire il diploma.

L’11 luglio 2014 (quasi esattamente un anno dopo la morte di Monteith), viene trovato morto in una stanza d’albergo di Philadelphia anche Matt Bendick, 35 anni, fidanzato di Becca Tobin (che nella serie interpreta la cheerleader Kitty Wilde). Le cause della sua morte non verranno mai divulgate. I due avevano viaggiato insieme verso Philadelphia, ed erano stati visti insieme durante la giornata di mercoledì, ma nulla si è saputo sul giorno successivo, in cui è avvenuto il decesso. A trovare il corpo dell’uomo è stata infatti una cameriera dell’hotel che ha successivamente dato l’allarme. La coppia si trovava a Philadelphia, perchè lì Benedick aveva un nightclub molto famoso nella zona.

Il 30 genniaio 2018, nei pressi di Los Angeles River, vicino alla sua abitazione a Sunland, viene rinvenuto il corpo di Mark Salling, 35 anni, che nella serie era Noah Puckerman, miglior amico del quarterback Finn Hudson (il sopracitato Cory Monteith), che per qualche tempo frequenta la cheerleader Santana Lopez (la sopracitata Naya Rivera, con cui ha davvero avuto una relazione). Qualche settimana prima, l’attore si era dovuto dichiarare colpevole davanti alle accuse di possesso di materiale pedopornografico. Ma non era la prima volta che aveva problemi con la legge: nel 2013 era stato accusato dall’ex ragazza, Roxanne Gorzela, di averla forzata ad avere rapporti sessuali non protetti. L’attore aveva negato le accuse e presentato una controquerela per diffamazione. In seguito a un accordo da quasi 3 milioni di dollari, la donna ritirò la denuncia di violenza e l’attore si dichiarò colpevole di averla fatta cadere e averle provocato delle ferite “per negligenza”. Il 29 dicembre 2015, poi, l’arresto per possesso di materiale pedo-pornografico: nel suo pc vennero state trovate cinquantamila fotografie di minorenni. L’attore era in attesa della sentenza, che sarebbe arrivata il 7 marzo: rischiava tra i 4 e i 7 anni di prigione, con le attenuanti dovute al patteggiamento. Appassionato fin da piccolo alla musica, suonava la chitarra, il pianoforte, il basso, la batteria e anche la fisarmonica. Secondo quanto riportato dal sito Tmz, che citava fonti delle forze dell’ordine, si sarebbe suicidato impiccandosi. Nell’agosto del 2018, sempre Tmz aveva rivelato che Salling aveva provato a uccidersi tagliandosi le vene, ma il suo avvocato aveva negato tutto.

Un’altra ombra emersa recentemente dalla patina coloratissima e festosa di Glee è la figura di Lea Michele (Rachel Berry nella serie, nonché ex fidanzata di Cory Monteith, relazione ufficializzata alla fine del 2011 e andata avanti fino alla prematura morte di lui nel luglio 2013). Recentemente, colleghi e comparse hanno voluto rivelare su Twitter com’era veramente l’attrice, che tra le altre cose ha scritto anche un best seller Brunette Ambition. A quanto pare, Michele aveva trasformato il set di Glee in un “inferno”, comportandosi proprio come la mean girl dei teendrama americani. Frasi crudeli, insulti, prevaricazioni, battute cattive. A scatenare lo sfogo degli ex colleghi, esploso proprio qualche settimana fa, sono state le accuse di razzismo twittate da Samantha Ware, Jane Hayward nella serie, in risposta a un tweet con cui l’attrice chiedeva giustizia per George Floyd. «Ricordi quando hai reso la mia prima partecipazione televisiva un inferno?», ha scritto la 28enne su Twitter, cercando di rinfrescarle la memoria. Di sicuro ha riportato a galla i ricordi di chi ha lavorato con lei: in molti hanno iniziato a condividere aneddoti dell’atmosfera orribile che Michele riusciva a creare sul set. Michele, che al momento aspetta un figlio, si è dovuta scusare con un post su Instagram. «Mi scuso per il mio comportamento e per il dolore causato tutti cresciamo e cambiamo. Ho usato i mesi passati per riflettere sulle mie carenze. Fra qualche mese diventerò mamma e so che devo continuare a lavorare per migliorare me stessa». Intanto molte star, tra cui Ariana Grande, hanno smesso di seguirla su Instagram, e l’azienda HelloFresh, sponsor dell’attrice, si è affrettata a recidere il contratto e chiudere la collaborazione.

Aggiornamento
Il corpo di Naya Rivera è stato trovato lunedì 13 luglio. Le ricerche sono arrivate a una svolta grazie alla foto che l’attrice avrebbe inviato ai propri familiari circa due ore prima del ritrovamento del figlio. Le autorità della Ventura County sono riuscite a localizzare la zona e hanno trovato il cadavere dell’attrice nata a Santa Clarita il 12 gennaio 1987. Il ritrovamento del corpo avviene nel settimo anniversario della morte di Cory Monteith, scomparso il 13 luglio 2013 a Vancouver.