Un film che riesce a dare sostanza alla materia letteraria informe e nervosa del libro e la piega, senza tradirla, all’interno del mondo cinematografico del regista.
La Nasa porterà sulla Luna le ceneri del creatore di Star Trek
A 50 dalla fine del progetto Apollo, la Nasa si appresta a tornare sulla Luna con il Peregrine Mission One – il nome è ispirato a quello dell’animale più veloce della Terra, il falco pellegrino – lander lunare che partirà per lo spazio aperto lunedì 8 gennaio alle sette. Il Peregrine Mission One compirà un giro attorno alla Terra, dopodiché si dirigerà verso la Luna e atterrerà sul satellite il 23 febbraio. Il lander porterà un carico piuttosto peculiare: oltre all’indispensabile attrezzatura per la ricerca scientifica, ci sarà una copia di Wikipedia, una moneta all’interno della quale è stato “caricato” un bitcoin, delle scatole Dhl contenenti copie di romanzi, fotografie, frammenti di roccia del monte Everest e le ceneri di diversi illustri terrestri. Tra queste, anche quelle del creatore di Star Trek Gene Roddenberry: «To boldly go where no man has gone before», come annunciava il capitano Kirk nell’intro degli episodi della serie originale.
Oltre che per il suo insolito carico, questa missione passerà alla storia anche per un’latra ragione: è la prima della Commercial lunar payload services (Clps), un nuovo programma Nasa in cui l’agenzia paga delle aziende private affinché queste “trasportino” attrezzatura sulla Luna. Il carico di Peregrine comprende cinque “pacchi” Nasa su un totale di venti. Tra questi cinque pacchi ce n’è uno con dentro un rover delle dimensioni di una scatola per scarpe realizzato alla Carnegie Mellon University: sarà il primo robot di fabbricazione americana a toccare il suolo lunare, parte della prima missione sulla Luna condotta in gran parte da un’azienda privata. John Thornton, il Ceo di Astrobiotic, l’azienda responsabile della missione, ha spiegato al Guardian che l’impresa è difficilissima anche perché il razzo Vulcan, parte fondamentale dell’impianto propulsivo del Peregrine, non è mai stato usato in una missione spaziale vera e propria (anche se United Launch Alliance, l’azienda costruttrice, sottolinea come i razzi di generazioni precedenti a quella del Vulcan abbiano funzionato alla perfezione nel 100 per cento dei casi in cui sono stati impiegati).
Chris Culbert, responsabile del programma Clps presso il Johnson Space Center della Nasa, ha ammesso che arrivare sulla Luna è sempre difficilissimo e che la garanzia di successo non ci può essere. Ma è anche per questo che l’esplorazione spaziale significa «to boldly go».