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A Zurigo un museo celebra 140 anni di storia di orologi Breitling
Un accurato allestimento interattivo corredato da 88 orologi d’epoca, una Chronométrie interna in versione mini, cimeli storici, testimonianze originali e perfino un simulatore di volo aereo.

Tutto quello che avreste voluto sapere su Breitling e non avete mai osato chiedere è racchiuso in uno scrigno giallo e blu nel cuore di Zurigo. È il Breitling Pop-Up Museum, quasi un compendio di 140 anni di storia del noto brand di orologi elvetico. Varcare la soglia dello spazio espositivo al 14 di Rennweg, a due passi dalla via dello shopping, nel cuore della città svizzera, è un po’ come intraprendere un viaggio nel tempo, scandito da tre grandi temi: Aria, Terra e Acqua. Che poi non sono altro che gli universi su cui Breitling ha fondato tutta la sua storia, iniziata nel 1884 nel piccolo borgo di Saint-Imier e poi proseguita a La Chaux-de-Fonds, dove il fondatore Leon Breitling trasferì l’azienda nel 1892, alla ricerca di più ampi orizzonti per espandere il proprio business.
Il progetto espositivo, allestito all’interno del pop store, si intitola Then & Now ed è facile spiegare il perché, dato che il cammino di Breitling, iniziato a fine ‘800 prosegue ancor oggi guardando dritto al futuro. La mostra si dipana lungo tre piani immersivi, ognuno dei quali offre una visione originale delle pietre miliari del marchio. Merito di un accurato allestimento interattivo, corredato da 88 orologi d’epoca, una Chronométrie interna in versione mini, cimeli storici, testimonianze originali, ambassador celebrati come star e perfino un simulatore di volo aereo.
Al pian terreno è lo Spazio a dominare la scena, poi via via arrivano l’Acqua e l’Aria. Fra i must da non perdere c’è il Navitimer Cosmonaute, il primo orologio da polso svizzero finito nella stratosfera. Indossato nel ’62 dall’astronauta NASA Scott Carpenter mentre era impegnato a orbitare intorno alla Terra in occasione della missione Aurora 7, sfoggia il leggendario quadrante di 24 ore. Una curiosità legata ai Navitimer: questo superwatch inizialmente non era disponibile per il pubblico. Solo dopo aver assistito al suo enorme successo tra i membri dell’Aircraft Owners and Pilots Association, Willy Breitling decise di inserirlo nel catalogo di Breitling. Da quel momento in poi l’orologio, già pilastro in ogni cabina di pilotaggio, è diventato uno dei segnatempo più iconici mai realizzati. Altra chicca in scena a Zurigo è il Chronomat creato nel 1983 per il team acrobatico delle Frecce Tricolori. Un cronografo dalla ghiera girevole con gli indici dei 15 e dei 45 secondi rimovibili e scambiabili fra loro. Questo modello segnò il ritorno del cronografo meccanico nella produzione Breitling.
Per quanto riguarda il capitolo riservato all’Aria gioca un ruolo di primo piano il progetto legato al Breitling Orbiter 3, il primo volo in pallone aerostatico senza scalo intorno al pianeta avvenuto nel 1999. A condurre l’impresa, durata 20 giorni e ben 45’633 chilometri, Bertrand Piccard (ambassador, esploratore svizzero e attivista per il clima) e Brian Jones.
Mentre per quanto riguarda l’Acqua, gran parte dei riflettori sono rivolti al SuperOcean: il primo cronografo da immersione realizzato nel 1957. Si tratta del primo orologio subacqueo a disporre di un cronografo. Una vera rivoluzione che da oltre sessant’anni soddisfa le esigenze dei sub professionisti grazie al robusto design e all’impermeabilità. Esposta accanto ai vari modelli, c’è anche la tavola di King Kelly Slater, vera e propria leggenda vivente del surf, campione del mondo per ben 11 volte. Ma Breitling non è solo stile e innovazione tecnologica, è anche tanta tantissima coolness, rappresentata al Pop-up museum da alcuni dei volti più noti dello star system internazionale che hanno esportato questo marchio in giro per il mondo. E’ il caso di Serge Gainsbourg, del jazzista Miles Davis, dell’attrice Raquel Welch e perfino di James Bond, che ha indossato l’audace design del Top Time di Breitling negli anni ’60 in occasione del film Thunderball. Oggi fra gli ambassador della casa ci sono star come il campione di basket Giannis Antetokounmpo, l’attaccante del Manchester City Erling Haaland, l’attrice premio Oscar Charlize Theron, il già citato Kelly Slater e l’altra campionessa della World Surf League Sally Fitzgibbons.
«Il Museo Pop-Up è uno sguardo dietro le quinte delle nostre collezioni ispirate alla tradizione. Il nostro stile modern-retrò non sarebbe possibile senza una solida base di 140 anni di innovazioni pionieristiche» , ha raccontato il CEO Georges Kern quando il museo è stato inaugurato. Data la sua natura Pop-up, lo spazio espositivo dovrebbe avere una vita a tempo. Ma mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo: visto l’enorme successo di pubblico – composto non soltanto da esperti e collezionisti ma anche da curiosi e appassionati – il museo, che al pian terreno ospita anche il frequentatissimo Breitling Café, potrebbe presto diventare anche un punto di riferimento permanente della maison svizzera. Maison che proprio quest’anno, in occasione dell’importante anniversario, ha dato alle stampe anche un volume da collezione edito da Rizzoli dal titolo Breitling: 140 Years in 140 Stories. Un tour per immagini, racconti e documenti storici, che ripercorre l’epopea di uno dei principali produttori di orologi (circa 285 boutique in tutto il mondo) che non smette mai di evolversi spingendosi oltre i confini dell’orologeria e coniugando la tradizionale artigianalità classica con le innovazioni più sostenibili e all’avanguardia.