Hype ↓

Come la moda si è appropriata delle t-shirt dei gruppi musicali

26 Luglio 2017

«Cosa succede quando qualcosa di così caratterizzato come “alternativo” e che rappresenta il tuo amore per un gruppo musicale preferito, viene cooptato dal fashion?». La domanda, che si è posta Lauren Cochrane sul Guardian, fa da sfondo a ciò che la stessa autrice del commento definisce «una battaglia generazionale», quella che riguarda la riappropriazione delle magliette delle band, oggi rivendute come linee di moda dai principali marchi di moda. Alcuni esempi: Kendall e Kylie Jenner di recente hanno creato t-shirt basate sul design di quelle di Tupac, Ozzy Osbourne e Biggie Smalls – con il loro selfie giustapposto in alto – portando la madre di Biggie a reagire su Instagram per boicottare l’iniziativa.

Il trend delle magliette “rubate” dalla moda è iniziato nel 2012, quando Nicolas Ghesquière ne ha prodotte per Balenciaga con un font che somigliava a quello usato sulle t-shirt degli Iron Maiden. Poi le magliette con loghi che somigliano a quelli di gruppi musicali sono state celebrate da Vetements, che nelle collezioni della Primavera-Estate dell’anno scorso ha presentato capi – t-shirt, ma anche felpe e giacche – che sembravano usciti da un guardaroba heavy metal e indossati poi da Kanye West e Rihanna, tra gli altri. Cochrane sostiene che questo trend è collegato agli statement politico-sociali di cui pure i brand si sono impossessati: in entrambi i casi, in un mondo post-truth, indossare questi capi non comporta  partecipare ai concerti o alle marce femministe. Il Guardian ha anche costruito una piccola timeline dell’evoluzione e l’affermazione della band t-shirt.

1968: le prime t-shirt del rock, prodotte da Bill Graham, il promoter che lavorava con gruppi come i Jefferson Airplane e i Grateful Dead.

1978: Arturo Vega disegna il logo dei Ramones, coi nomi dei membri della band e un’aquila simile a quella della bandiera americana.

1979: Il logo degli Iron Maiden debutta sul loro primo album, The Soundhouse Tapes.

1985: I Run-DMC iniziano a produrre magliette con lo storico logo a bande rosse.

1991: Il logo dei Nirvana con lo smiley viene usato per la prima volta nel poster di un concerto.

1997: Biggie Smalls viene ucciso da un colpo di pistola a Los Angeles. Le t-shirt di tributo al rapper diventano in breve tempo popolari.

2005: Il brand di streetwear Supreme collabora col designer Peter Saville per creare una linea di magliette ispirate alla sua copertina di Unknown Pleasures dei Joy Division: le linee diventano poi in pratica un meme del rock look.

2017: Kendall e Kylie Jenner producono magliette con l’effigie di Biggie Smalls, Tupac Shakur e Ozzy Osbourne.

Leggi anche ↓
Presto potremmo vivere in un mondo senza tupperware perché Tupperware sta fallendo

Dialogo sulla famiglia omosessuale

Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.

Un nuovo modo di odiare Milano

Sarà la crisi abitativa, saranno i tagli al trasporto pubblico, saranno gli strascichi dei primi mesi della pandemia, ma qualcosa è cambiato nel modo in cui la città percepisce se stessa.

Non sarebbe meglio dimenticare il nostro passato sui social?

Il caso dei tweet di Elly Schlein è solo l'ultimo di una lunga serie in cui una persona diventata famosa viene giudicata per vecchie cose scritte sui social. Ma siamo sicuri che sia giusto?

Elly Schlein, una millennial che piace ai boomer

La bolla lib-dem le si è schierata contro, ma lei ha vinto lo stesso anche grazie all'inaspettato sostegno degli over 70.

Così parlò Elly Schlein

Idee politiche, passioni culturali e incontri importanti: cosa diceva la neo eletta segretaria del Pd in un'intervista a Rivista Studio del 2020.