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Michael Stipe vuole chiedere scusa a tutti quelli con cui è andato a letto prima dei 27 anni

13 Gennaio 2020

Otto anni dopo scioglimento della band, l’ex frontman dei Rem, Michael Stipe, ha ripreso in mano la sua carriera da solista. Il primo singolo, “Your Capricious Soul”, è uscito a ottobre. Per un anno i profitti della canzone saranno devoluti a Extinction Rebellion, il movimento di protesta e sensibilizzazione sul tema della salvaguardia ambientale. Il secondo singolo, “Drive to the Ocean”, è uscito sul suo sito il giorno del suo sessantesimo compleanno, il 4 gennaio: anche in questo caso canzone e video sono dedicati al tema dell’ambiente, ma i proventi dei download andranno a Pathway to Paris, l’organizzazione no profit fondata dalla figlia di Patti Smith, Jessica Paris Smith, e dalla musicista canadese Rebecca Foon, per combattere i danni causati dai cambiamenti climatici. «Per cinque anni mi sono preso una pausa dalla musica, e volevo tornare indietro. Ora sto scrivendo, componendo e registrando. Extinction Rebellion mi ha dato un incentivo per non aspettare più, e dare così il mio contributo», aveva detto a settembre, parlando del suo ritorno. Ma è un’altra l’affermazione di Stipe che ha catturato la nostra attenzione oggi: intervistato da Rosanna Greenstreet sul Guardian, il cantautore ha affermato che, se potesse chiedere scusa a qualcuno, si scuserebbe con tutte le persone con cui ha fatto sesso prima dei 27 anni, perché, sottolinea, «I was a selfish, cold-ass bitch».

Anche le altre risposte date nella breve intervista sono sincere, divertenti e sorprendenti. Quando Greensteet gli chiede qual è il suo tratto caratteriale più deplorevole, lui risponde «il mio egoismo e il mio ego». Ma quando, nella domanda successiva, la giornalista lo interroga sul tratto che considera più fastidioso negli altri, risponde: «Detesto quando non le persone riconoscono quanto io sia brillante». Alla domanda: «Chi vorresti interpretare nel film della tua vita», Stipe risponde: «Harry Styles». Parlando della sua abitudine più disgustosa, dice: «Se prima era fumare, adesso è il name-dropping». Ed è proprio con una lista di nomi con cui risponde alla domanda: «chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni». Le sue più grosse paure sono “esistenziali”, il bacio migliore della sua vita è stato quello con Allen Ginsberg e il libro che l’ha cambiato è stato Sulla fotografia di Susan Sontag, letto poco più che ventenne: «Non mi trovavo d’accordo con buona parte del saggio: mi ha dimostrato che potevo anche non essere d’accordo con qualcuno di più intelligente di me».

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