Abbiamo parlato del 41bis e dell’ergastolo ostativo con Valeria Verdolini, sociologa che insegna Politiche della sicurezza urbana all'Università degli Studi di Milano Bicocca.
Termometro Politico ha fatto un sondaggio per capire chi è il medico di cui gli italiani si fidano di più
Secondo i dati raccolti dal sondaggio settimanale di Termometro Politico, realizzato tra il 18 e il 19 novembre sarebbe Massimo Galli, direttore malattie infettive del Sacco di Milano, il medico più “affidabile” tra tutti quelli che quest’anno abbiamo visto comparire sugli schermi di telegiornali e talk show dispensando consigli, commentando dati, enunciando teorie. Il 23,6 per cento degli italiani ha affermato di fidarsi ciecamente del professor Galli, che nella sua più recente apparizione televisiva, all’Aria di Domenica, su La7, si è lamentato di non aver ancora ricevuto la vaccinazione antinfluenzale: «Ho 69 anni, faccio l’operatore sanitario e non ho ricevuto il vaccino antinfluenzale. Uno scandalo».
Al secondo posto tra i medici preferiti dagli italiani troviamo l’infettivologo Matteo Bassetti, scelto dal 19,6 per cento degli intervistati, e al terzo Alberto Zangrillo, il più spettacolare tra i medici entrati nel dream team degli esperti televisivi, primario della terapia intensiva del San Raffaele di Milano (noi ne abbiamo persino scritto un ritratto), votato dal 14,7 per cento. Escluso dal podio dei vincitori il virologo Andrea Crisanti (8,8 per cento) e il suo collega Roberto Burioni (7,8 per cento). Ultimo con lo 0,7 per cento il virologo della Emory University di Atlanta, Guido Silvestri. Il 13,3 per cento degli intervistati ha scelto l’opzione “nessuno di questi”, forse ricordando le cifre raccolte da un altro studio, quello riportato dal Tempo la scorsa primavera, basato sull’h-index, il parametro cui ricorre la comunità scientifica per stabilire una gerarchia di merito, un indicatore bibliometrico ottenuto facendo la media tra il numero di pubblicazioni scientifiche e il numero delle citazioni ricevute da un dato ricercatore. Ecco, secondo quel parametro, tutti gli esperti virologi che abbiamo visto quest’anno in tv sarebbero parecchio scarsi.
Se in testa alla classifica mondiale troviamo Anthony Fauci, virologo della task force di Trump, e Didier Raoult, luminare francese della medicina e direttore dell’Istituto Malattie Infettive dell’Università di Marsiglia (rispettivamente 174 e 175), dobbiamo scendere molto in basso per incontrare nomi italiani: l’h-index di Roberto Burioni è di 26; quello di Giuseppe Ippolito, direttore dell’INMI dello Spallanzani è 61. Il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro, anche lui membro del CTS, è fermo a 21 mentre Walter Ricciardi, super consulente dell’OMS, ha un indice di 39. Ilaria Capua, virologa dell’Università della Florida totalizza 48 punti, Maria Rita Gismondo ha un h-index di 22. Numeri non esattamente altissimi, soprattutto se paragonati a quelli di altri esperti italiani molto meno popolari, come Alberto Mantovani (h-index 167), Giuseppe Remuzzi (158) e Luciano Gattinoni (84).