Hype ↓
23:59 martedì 25 marzo 2025
È stato ritrovato il pilot dei Griffin, che tutti pensavano fosse andato perduto 30 anni fa. La scoperta l'ha fatta un utente del sito Lost Media Community, che lo ha subito pubblicato su YouTube.
La sorprendente somiglianza tra Jude Law e Vladimir Putin nella prima immagine del film Il mago del Cremlino. Diretto da Olivier Assayas, è l'adattamento del romanzo omonimo di Giuliano da Empoli.
I ministri di Trump hanno aggiunto per sbaglio un giornalista in una chat in cui si discuteva di bombardamenti in Yemen. E non un giornalista qualsiasi: il direttore dell'Atlantic Jeffrey Goldberg.
Hamdan Ballal, uno dei registi di No Other Land, è stato aggredito dai coloni in Cisgiordania e sequestrato dall’esercito israeliano. Al momento non si sa dove sia né in che condizioni versi.
Herbie Hancock ha detto che non fa un album da 15 anni perché si distrae continuamente con YouTube. «Sono vittima di questa cosa, ma che ci vuoi fare, è la vita», ha detto in un'intervista a Bbc.
Su YouTube è uscito il sequel di Leaving Neverland, il documentario sui presunti abusi sessuali commessi da Michael Jackson. Il regista è lo stesso e i "protagonisti" sono sempre Wade Robson e James Safechuck, i due uomini che accusarono Jackson nel 2019.
Bong Joon-ho ha chiesto a John Carpenter di scrivere la colonna sonora del suo prossimo film e lui ha detto subito sì. I due si sono messi d'accordo durante una proiezione della versione restaurata de La cosa.
Si è scoperto che prima di fare il ministro, Guido Crosetto ha lavorato con Marlene Kuntz e Afterhours. E di diverse altre band, grazie a un'associazione culturale chiamata Zaboom: lo ha raccontato in un'intervista a "Un giorno da pecora".

Pitchfork ha dato 2 al nuovo disco dei Måneskin

07 Febbraio 2023

Ultimamente la critica musicale americana deve aver scoperto la gioia di stroncare i Måneskin. Tre settimane fa ci si era dilettato Spencer Kornhaber sull’Atlantic (ne avevamo parlato qui), che nella sua recensione rispondeva alla domanda che in tanti si stanno facendo ormai da due anni: la band romana salverà il rock? «No», la laconica risposta di Kornhaber. Adesso, alle fila dei detrattori americani dei Måneskin si è aggiunto anche Jeremy D. Larson di Pitchfork. Voto dato a Rush, nuovo disco della band: 2 (in una scala che va da 1 a 10), il massimo che si può concedere a un album «assolutamente tremendo sotto ogni punto di vista».

Larson prosegue la descrizione del disco, arricchendola con altri dettagli. Tra questi: irritante dal punto di vista vocale, banale da quello della scrittura dei testi, monodimensionale nelle melodie. «È un album rock che suona tanto peggio quanto più è alto il volume al quale lo si ascolta». Secondo Larson, Rush doveva essere l’album con il quale i Måneskin spiegavano al mondo le ragioni del loro successo. «Il tentativo più ardito di spiegare il loro status di alternativi a qualcosa è “Kool Kids”», scrive Larson. Una canzone che, nelle intenzioni della band, dovrebbe essere una presa in giro ai cool kids, appunto, ai quali «non piace il rock/ascoltano solo rap e pop». Il tentativo di presentarsi come l’alternativa alla musica mainstream di questa epoca ha lasciato piuttosto freddo Larson, che definisce “Kool Kids” una «lagna» abbastanza curiosa, soprattutto se si considera che a lamentarsi è «una band che non è soltanto vestita Gucci, ma è vestita da Gucci».

Il tentativo dei Måneskin di presentarsi come alternativi («we’re not punk, we’re not pop, we’re just music freaks», canta Damiano sempre in “Kool Kids”), insomma, non convince Larson. Che nella sua recensione spiega anche perché: il concetto di “alternativo” applicato alla musica è finito con l’inizio dell’era delle piattaforme streaming: «Consumare musica in streaming l’ha resa un evento “multiversale”, una conversione di massa che ha portato le persone ad ascoltare tutto, ovunque, nello stesso momento [in originale “everything, everywhere, all at once”, un rimando al titolo del film A24, ndr]». E se anche il concetto di alternativo esistesse ancora, precisa Larson, sicuramente non potrebbe essere applicato ai Måneskin, più di tutti il prodotto dell’industria della musica e dell’intrattenimento per come la conosciamo oggi. «Il loro successo è basato sui talent show europei e sull’algoritmo. Sono il caos che si diffonde nel vuoto, e a noi resta il compito di trovare il senso di una band che sembra la parodia di una cover di Nme di inizio anni 2000 e il cui fascino potrebbe essere descritto come Cirque du Soleil: Buckcherry».

Articoli Suggeriti
Perché la sciarpa aborigena di Gisele Pelicot è diventata un simbolo

Trenitalia è la miglior compagnia ferroviaria d’Europa, dice un’importante indagine sul trasporto europeo

Related ↓
Perché la sciarpa aborigena di Gisele Pelicot è diventata un simbolo

Trenitalia è la miglior compagnia ferroviaria d’Europa, dice un’importante indagine sul trasporto europeo

I ribelli siriani stanno trovando montagne di anfetamine che Assad produceva ed esportava

Si chiama Captagon, e rendeva più di tutti gli altri export messi insieme

I prossimi viaggi nello spazio potrebbero partire da Grottaglie

Il costume rosso di Pamela Anderson in Baywatch sarà esposto in un museo di Londra

La storia eroica del più anziano prigioniero politico siriano