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Malia Obama ha fatto il suo esordio da regista al Sundance
In occasione dell’ultima edizione del Sundance, il festival dedicato al cinema indipendente che si svolge ogni anno a Park City, nello Utah, Malia Obama ha presentato il suo primo film, un cortometraggio intitolato The Heart. In un video di presentazione, Malia Ann – questo il nome d’arte scelto dalla giovane regista – ha spiegato che The Heart è una storia di «oggetti perduti, persone sole, di perdono e rimpianti» che racconta di un uomo che, afflitto dai sensi di colpa, non riesce a superare la scomparsa della madre, morta improvvisamente, lasciando la richiesta che il suo cuore venga conservato in un barattolo di vetro.
Uno dei pochi esempi di nepo baby a non essere detestata da tutti, la 25enne è stata riconosciuta negli ultimi anni – accantonato il rigore che essere una “first daughter” richiede – come trend-setter grazie a una certa coolness spontanea e rilassata. Malia Ann non ha i social (e non c’è nulla di più cool) ma gli scatti pubblicati sui tabloid che la ritraggono con t-shirt dei Pro Era, maglioni morbidi, felpone, pantaloni cargo, sneakers o Birkenstock Boston hanno reso il suo stile personale un riferimento per le sue coetanee. Lo scorso ottobre in un articolo intitolato “Malia Obama is a new menswear icon”, una giornalista di GQ elogiava il perfetto look di Malia Ann composto da pantalone da uomo con doppia pince, cardigan fatto a meno e sigaretta.
Inoltre, come riportato dal New York Times, la figlia dell’ex-presidente americano non è arrivata al cinema (solo) grazie al suo cognome: dopo una stage presso la Winstein Company (nel 2017, pre-scandalo e MeToo), durante il quale ha lavorato a Girls, la serie di Lena Dunham, Malia Ann si è laureata in Visual and Enviromental Studies alla Harvard. La sceneggiatura scritta per il suo progetto di tesi ha colpito Donald Glover, che l’ha invitata a lavorare alla scrittura della serie Amazon Swarm, firmata da Glover e Janine Nabers. Glover è stato produttore esecutivo di The Heart e, come spiegato a GQ, ha lavorato con Malia Ann per fare in modo che il suo esordio non fosse il “film brutto” della figlia di Obama. E in effetti le prime recensioni di critici e spettatori, tutte abbastanza tiepide, parlano di The Heart come di un lavoro che, senza essere nulla di spettacolare o indimenticabile, rimane comunque una buona prima prova per la giovane regista.