È una nuova versione di Lady Oscar, ma moltissimi fan hanno invece capito si tratti dalla Lady Oscar della loro infanzia.
A 89 anni è morta Maggie Smith

«Se ne è andata in pace, nel suo letto d’ospedale, questa mattina», così la famiglia di Maggie Smith ha dato la notizia della morte dell’attrice. Aveva 89 anni, settanta dei quali li aveva passati a recitare al teatro, al cinema e in televisione. «La mia è stata una carriera strana. […] Mi hanno attaccato addosso l’etichetta di attrice comica… Per un attore, fare commedia significa non essere rilevante. La commedia non viene mai presa sul serio», aveva spiegato in un’intervista concessa al Guardian nel 2004. Forse aveva ragione, forse per una lunga parte della sua carriera si ritrovò incastrata nel ruolo di attrice comica nonostante avesse dimostrato un talento altrettanto indiscutibile nelle interpretazioni drammatiche. I ruoli al confine tra un genere e l’altro erano quelli che le venivano meglio, come quello di Jean Brodie, la protagonista della Strana voglia di Jean, interpretazione per la quale Smith vinse l’Oscar come Miglior attrice protagonista nel 1970.
Si dice sempre quando ci si ritrova a raccontare vite e carriere come quella di Maggie Smith, ma tant’è: ha fatto troppe cose per poterle scrivere tutte. Otello (1965), In viaggio con la zia (1972), Camera con vista (1986) e Gosford Park (2001), Hook – Capitan Uncino (1991) e Un tè con Mussolini (1999) di Franco Zeffirelli: questi sono solo i film che le sono valsi altre candidature all’Oscar, bisogna limitarsi perché la lista di quelli che varrebbe la pena citare verrebbe lunga quanto una cinematografia intera. La statuetta la vincerà un’altra volta nel 1979, questa volta quella per la Miglior attrice non protagonista, grazie all’interpretazione di Diana Barrie in California Suite, film nel quale formava una delle più memorabili coppie della storia del cinema assieme a Michael Caine. Tra Oscar, Golden Globe, Emmy, Tony, non c’è premio attoriale per il quale non sia stata candidata e che non abbia vinto.
Negli ultimi anni era diventata, se possibile, ancora più famosa di quanto fosse stata in gioventù grazie a una saga cinematografica e a una serie tv. La saga cinematografica è, ovviamente, quella di Harry Potter, nella quale interpretava la professoressa di Trasfigurazione, vice preside di Hogwarts e capa della casa di Grifondoro Minerva McGranitt. La serie tv è Downton Abbey, nella quale accettò di partecipare anche e soprattutto per l’amicizia che la legava a Julian Fellowes: grazie a Violet Crawley, Contessa Madre di Grantham, ha vinto l’Emmy due volte e, soprattutto, è diventata parte fondamentale del linguaggio internettiano (i social impazzirono quando fu svelata come protagonista di una campagna Loewe), grazie a gif e meme che oggi, nel giorno della sua morte, stanno riempiendo di nuovo i feed.