«I’m giving up», ha detto in un'intervista, spiegando che ci sono molte altre cose che vuole fare invece dei film.
Macron è sulla copertina di Variety

Fare il Presidente della Repubblica oggi significa anche avere un opinione su Emily in Paris, perché non si sa mai quando ti ritroverai sulla copertina di Variety e un giornalista ti chiederà cosa ha intenzione di fare la Francia per convincere Emily a lasciare Roma e tornare a Parigi (nella quinta stagione della serie la protagonista se ne va in Italia, forse attratta dalla possibilità di incontrare Tony Effe, come suggerisce il marketing di Netflix). È successo a Emmanuel Macron, che in una lunghissima intervista concessa a Variety ha risposto anche a questa domanda: «Emily in Paris a Roma non ha senso», ha spiegato il Presidente a Elsa Keslassy, autrice dell’intervista.

Oltre che di Emily in Paris – a proposito: Macron ha detto che per lui è da escludere un cameo nella serie come quello fatto dalla moglie Brigitte, non per snobismo ma perché «sono molto meno bello di lei» – nell’intervista si è parlato anche di moltissimo altro, dall’intelligenza artificiale alle piattaforma streaming, dal #MeToo francese al ruolo dello Stato nel successo internazionale della cultura francese. Ovviamente dei Giochi Olimpici di Parigi, che Macron prevedibilmente racconta come un trionfo francese: ci sarebbe piaciuto sapere la sua opinione sulla balneabilità della Senna e sulla discussissima cerimonia di apertura, ma purtroppo Keslassy sull’argomento ha preferito glissare.
Immancabile, trattandosi di Variety, le domande sui film preferiti: Macron dice di essere un amante del cinema francese degli anni Sessanta e Settanta, e tra i suoi titoli preferiti mette Centomila dollari al sole, Tutte le ore feriscono… l’ultima uccide e In famiglia si spara. Ottimi scelte, bisogna ammetterlo. L’intervista integrale si trova qui, corredata dalle foto di Greg Williams.