E non un giornalista qualsiasi: il direttore dell'Atlantic Jeffrey Goldberg.
Luigi Mangione si è dichiarato non colpevole
È accusato di omicidio con l'aggravante di finalità terroristica.

È diventato una specie di mito di internet in pochissimo tempo, Luigi Mangione, lo studente accusato di aver ucciso il Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, e anche se non abbiamo capito molto della sua vera personalità lui sembra voler continuare ad alimentare questa sua imprevedibile aura da Robin Hood. Mangione è arrivato a New York dopo l’estradizione dalla Pennsylvania, è accusato di omicidio e omicidio con finalità terroristica, e rischia l’ergastolo senza la condizionale. L’ultima notizia è di lunedì 23 dicembre: al processo, che si sta tenendo a Manhattan, Mangione si è dichiarato «non colpevole» dei reati di cui è accusato.
Proprio il suo arrivo a New York in elicottero aveva alimentato la già abbondante iconografia di questo caso che è interessante soprattutto per le dinamiche che sta innescando a livello mediatico. Le foto del presunto killer, circondato da un’infinità di poliziotti in borghese, in divisa, in assetto antisomossa, si sono andate ad aggiungere al suo mito, e sono state paragonate a dipinti di centinaia di anni fa raffiguranti l’arresto di Cristo.
Siamo molto curiosi, nel prosieguo del processo, di vedere come si evolverà di questa storia, di saperne di più di lui e da lui, sulle motivazioni del gesto e su tutto quello che l’ha spinto a diventare questa assurda figura ormai chiamata soltanto “Luigi” e acclamata dagli stessi detenuti del penitenziario di Brooklyn in cui è in custodia. Come scrivevamo in questo ragionamento a due voci sul propagarsi della sua fama, «la sua supposta ideologia è un paciugo che mette assieme Peter Thiel e Bernie Sanders, la psicologia sociale, il fitness e la “legge della giungla” alla quale si vota in una sua recensione di La società industriale e il suo futuro scritta su Goodreads».