Una conversazione libera tra due Millennial su matrimonio gay, diritti acquisiti e diritti da conquistare, vite da privilegiati e vittimismo social, militanze vecchie e nuove e prospettive per il futuro.
La classifica dei 20 migliori capi che hanno contraddistinto lo stile degli scrittori famosi
Per aiutare i lettori a trovare spunti per nuovi look con cui emergere dal lockdown e tornare alla vita sociale, Emily Temple di Literary Hub ha stilato una classifica dei migliori capi che hanno caratterizzato i look di 20 grandi scrittori. Per motivare la scelta di relegare il gilet di Jeffrey Eugenides all’ultimo posto, Temple scrive quella che è forse la descrizione più appassionata di tutte: «Non perché non sia stupendo (lo è, guardalo lì, mentre ondeggia nel vento) ma perché non so se sia effettivamente reale. Voglio dire, dovevi essere lì – e con “lì” intendo “nell’Internet letterario” – nell’autunno 2011, quando Jeffrey Eugenides pubblicava un nuovo romanzo, e quindi venivano diffusi i suoi nuovi ritratti. Il giubbotto aveva un cartellone pubblicitario a Times Square. Il giubbotto aveva amici e nemici. Il giubbotto aveva un account Twitter. Mi manca il giubbotto e, con esso, l’internet letterario del 2011».

Jeffrey Eugenides

George R.R. Martin

D.F. Wallace
Al diciannovesimo posto ci sono le sciarpine sottili di Colum McCann, al diciottesimo le bretelle e il berretto da pescatore greco di George R.R. Martin, al diciassettesimo, sorprendentemente (perché così in basso?!) la bandana di D.F. Wallace, che Temple definisce «lo scrittore più facile da cui travestirsi per Halloween (se sei un tizio bianco, e ammettiamolo, se vuoi travestirti da lui, probabilmente lo sei)». Al sedicesimo post c’è il cappello nero di Terry Pratchett, segue il blazer oversized di Fran Lebowitz (anche per questo capo avremmo preferito una posizione migliore), i Ray-Ban 3138 Shooters gialli di Hunter S. Thompson, i pattern stravaganti di Octavia Butler, il total black di Kazuo Ishiguro e il total black “dandy” di Baudelaire.

Fran Lebowitz

Octavia Butler

Kazuo Ishiguro
Senza troppo badare al giudizio degli animalisti, al decimo post Temple mette le pellicce di Edward Gorey, poi il total look Pucci di Jacqueline Susann e i completi su misura di Gay Talese. Al settimo posto ci sono invece gli inconfondibili completi di Donna Tartt: «Perdonatemi, famosi uomini in giacca e cravatta…», scrive Temple, «Donna lo fa meglio. Un’altra premiata della lista internazionale dei migliori vestiti, Tartt ha detto che le sue icone di stile sono Louise Brooks e Harold di Harold e Maude. Come Talese, ha un vasto guardaroba di abiti su misura, e anche come Talese, è famosa per vestirsi in modo impeccabile (e severo) per scrivere alla sua scrivania a casa. A differenza di Talese, non le piace molto essere fotografata, il che rende il suo stile intenso e meticoloso ancora più misterioso e affascinante». La classifica si conclude con due coppie: al sesto e al quinto posto ci sono gli occhiali da sole di James Baldwin e Joan Didion, al quarto e al terzo il completo bianco di Tom Wolfe e di Mark Twain. Per i primi due posti Temple sceglie il turbante di Zadie Smith e i cagnolini di Edith Wharton, sfoggiati dalla scrittrice come accessori d’abbigliamento nella sua foto più conosciuta.

Edward Gorey

Donna Tartt

Joan Didion